Petizione contro il cibo sintetico: raccolte quasi 3.000 firme a Reggio Emilia

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Sono oltre 200mila le firme raccolte su tutto il territorio nazionale, di cui quasi 3mila solo a Reggio Emilia, dalla mobilitazione della Coldiretti contro il cibo sintetico per promuovere una legge che vieti la produzione, l’uso e la commercializzazione del cibo sintetico in Italia, dalla carne prodotta in laboratorio al latte “senza mucche”.

Lo ha annunciato il segretario generale della Coldiretti Vincenzo Gesmundo nel sottolineare che si tratta di una corsa contro il tempo per la presentazione delle firme al Ministro all’Agricoltura e alla Sovranità Alimentare Francesco Lollobrigida, poiché già ad inizio 2023, infatti, potrebbero essere introdotte a livello Ue le prime richieste di autorizzazione all’immissione in commercio che coinvolgono Efsa e Commissione Ue, dopo la prima autorizzazione concessa dalla Fda Usa.

Un successo che conferma la forte opposizione degli italiani ai cibi artificiali evidenziata dal Censis secondo cui si tratta di una realtà che viene nettamente rifiutata dall’84% degli italiani che si dichiara contrario all’idea di cibi prodotti in laboratorio da sostituire a quelli coltivati in agricoltura. Il no al cibo sintetico è preponderante per classi di età, titolo di studio, genere, area territoriale di residenza, livello di reddito.

«La contrarietà è infatti trasversale – testimonia Alessandro Corchia, direttore della Coldiretti di Reggio Emilia – come dimostrano le numerose firme raccolte nell’ambito dei mercati di Campagna Amica e delle iniziative di Coldiretti. Tra gli altri – continua Corchia – sono già numerosi i sindaci della provincia che hanno sottoscritto la petizione, così come l’onorevole Andrea Rossi, il presidente della Regione Stefano Bonaccini e l’assessore regionale all’Agricoltura Alessio Mammi. Il sostegno delle Istituzioni è un segnale importante – ribadisce il direttore della Coldiretti reggiana – tanto più nella nostra regione che Ismea ha indicato come prima regione italiana per impatto Dop e Igp del cibo, con un valore di 3,1 miliardi di euro che diventano 3,6, se sommati al vino».

Il Presidente Bonaccini, in occasione della sottoscrizione della petizione ha detto «per l’Emilia–Romagna il cibo è frutto di storia, di cultura, di tradizioni e di incontri fra le persone, l’introduzione del cibo sintetico rischierebbe di cancellare tutto questo e noi non lo possiamo permettere».

Si tratta di fermare una pericolosa deriva che mette a rischio il futuro della nostra cultura alimentare, delle campagne e dell’intera filiera del cibo Made in Italy. La petizione può essere sottoscritta negli uffici Coldiretti, nei mercati contadini di Campagna Amica e in tutti gli eventi promossi a livello locale. L’obiettivo è promuovere una legge che vieti in Italia la produzione, l’uso e la commercializzazione del cibo sintetico che potrebbero presto inondare il mercato europeo sulla spinta delle multinazionali e dei colossi dell’hi tech.

Gli investimenti nel campo del cibo sintetico stanno crescendo molto sostenuti da diversi protagonisti del settore hi tech e della nuova finanza mondiale, da Bill Gates (fondatore di Microsoft) ad Eric Schmidt (cofondatore di Google), da Peter Thiel (co-fondatore di PayPal) a Marc Andreessen (fondatore di Netscape), da Jerry Yang (co-fondatore di Yahoo!) a Vinod Khosla (Sun Microsystems). L’esempio più lampante è quello della carne artificiale dove solo nel 2021 sono stati raccolti 1,4 miliardi di dollari, con una crescita del 23mila% rispetto al 2016.