Paolo Burani (Immagina Reggio): “Non decide Fratelli d’Italia qual è il ruolo di Reggio Emilia nella Motor Valley”

Leggo che il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Michele Barcaiuolo avrebbe presentato un’interrogazione in Regione Emilia-Romagna dai toni vagamente sprezzanti verso la città di Reggio Emilia, sostenendo che non essendo il cuore della Motor Valley non si capirebbe come mai l’investimento sull’auto elettrica Silk-Faw sia arrivato qui.
 
Vorrei tranquillizzare il consigliere Barcaiuolo – e sollecitare una reazione purchessia del suo compagno di partito, l’onorevole Gianluca Vinci – rispetto al fatto che l’epoca dei ducati è terminata da un pezzo, e che non è Fratelli d’Italia a decidere quale sia il cuore della Motor Valley. Non di meno, vista la provenienza dell’interrogante, Vinci potrebbe – se ne avrà voglia – spiegargli i rudimenti della storia gloriosa delle Officine Meccaniche Reggiane, nonché le tante esperienze reggiane nella meccanica agricola, nella meccatronica e la capacità di questo territorio di esportare esperienze e produzioni tecnologiche all’avanguardia in tutto il mondo, da anni.
 
Certe battaglie di campanile biliose, quando si parla di sistema mediopadano, di Motor Valley emiliano-romagnola, appaiono come frutto di un retaggio padronale più proprio del Medioevo che non del terzo millennio. Il consigliere Barcaioulo non se ne abbia a male: un investimento da oltre un miliardo di euro, con migliaia di posti di lavoro nuovi su tecnologie all’avanguardia quali l’elettrico e l’ibrido sono una grande notizia per tutta l’Emilia-Romagna, per il suo sistema produttivo, per tutto il territorio e per l’indotto che, da Reggio, si sviluppa in un’area che abbraccia certo la nostra provincia ma senza alcun dubbio anche quelle vicine.
 
All’onorevole Vinci, infine, un modesto consiglio: se rappresenta Reggio Emilia, e dato dove è andato a chiedere i voti così dovrebbe essere, varrebbe la pena una volta ogni tanto di difendere il proprio territorio e le buone notizie che da esso arrivano. In caso contrario, se cioè si sta zitti solo per non dover ammettere che l’Amministrazione (di un altro colore) ha ottenuto un grande risultato, in futuro sarà il caso di non riempirsi la bocca di reggianità. Si correrebbe il rischio di essere considerati poco credibili e di preferire la “ragion di partito” alla propria città.
 
Paolo Burani – Immagina Reggio