Ottavia Messori, da Correggio a Manhattan in uno studio di architettura

Lavorare a New York, frequentare Brooklin e Manhattan, Broadway e Central Park come fossero Reggio e dintorni: per molti resta un sogno, per qualcuno, come il giovane architetto correggese Ottavia Messori, è diventata una realtà.

“Sono qui da oltre tre anni – spiega – dopo essermi laureata all’Accademia di architettura dell’Università della Svizzera Italiana”. Una passione coltivata fin da bambina: “Mi divertivo a ridisegnare le piante che vedevo sugli annunci immobiliari…”.

Dell’Accademia invece ha letto l’ultimo anno di liceo: “Ho saputo di un “open day” e sono andata a Mendrisio, dove ha sede la facoltà. Mi è piaciuta subito, mi aveva colpito molto l’atelier, quindi ho deciso di fare il test d’ingresso e son stata ammessa”.

Così, dopo la maturità scientifica al “Rinaldo Còrso” di Correggio, nel 2008, Ottavia Messori è partita per il Ticino: un corso di laurea internazionale che le ha consentito uno stage a New York, poi un anno di scambio universitario al Virginia Tech (USA), aprendole infine le porte del mondo lavorativo.

Un periodo intenso, quello ticinese: “E’ una scuola selettiva, per entrarvi e soprattutto per restarci, con gran parte delle lezioni in inglese avendo io molti docenti stranieri”. Inglese che comunque non era un problema, grazie ai corsi estivi in Inghilterra fatti da ragazzina.

“Dopo il master biennale, nel 2014, sono venuta subito qua, presentando il mio portfolio. Sono stata presa dallo studio “John Fotiadis Architect”, dove sono stata 4 mesi; poi sono entrata a far parte dello “Spivak Architects”, a Manhattan, dove tuttora lavoro”.

In questi anni newyorkesi l’architetto Messori s’è occupato di edilizia civile e commerciale, di interni e di esterni: “Appartamenti, alberghi, spazi ricreativi, negozi, uffici, sia nuovi sia ristrutturazioni. Ora stiamo lavorando a un progetto davvero grosso, un hotel da 600 camere”.

Ma nel curriculum di Ottavia c’è anche un’attività pubblicistica, con periodici o siti specializzati: sulla propria città, per esempio, ha firmato nel 2010 il servizio “Correggio: nascita di una capitale della Pianura Padana”, pubblicato da “Reggio Storia”; il testo più recente invece s’intitola “Persona e architettura. Le visioni di Walter Kohler e di Adriano Olivetti”, ed è apparso il mese scorso su foglidarte.it

Davvero una “bella storia”, come l’ha definita una delle testate ticinesi che nei giorni scorsi ne hanno scritto, orgogliose per il successo dell’ex-allieva mendrisina.

Red