“Orgoglio Reggiano Onlus”, centenario Reggiana Calcio e sport locale. Intervista al Presidente Angelo Zanetti

Zanetti, innanzitutto parliamo di Orgoglio Reggiano Onlus, di cui è Presidente: quali sono le attività in corso e quali recenti obiettivi raggiunti?

Innanzitutto ci tengo ad evidenziare una cosa: è vero, sono il Presidente, ma non posso non citare Francesca, Marco, Stefano R., Stefano B.e Sandra che mi affiancano in questa avventura, perchè senza il loro aiuto non riuscirei a fare nulla.

Per il resto, abbiamo appena terminato un percorso di due anni che ci ha visto sostenere il progetto “Spazio Libero” della coop. Anemos a sostegno di ragazzi e persone con varie disabilità fisiche e mentali. In particolare con gli oltre 10.000 euro donati abbiamo finanziato il “Circo abile”che per circa un anno ha visto i ragazzi seguiti impegnati in un percorso educativo eseguito con tecniche circensi e la relativa realizzazione di un cortometraggio. Per noi al termine dei vari progetti vedere la felicità negli occhi e il sorriso delle persone che nel nostro piccolo abbiamo cercato di aiutare ci ripaga di tutti i sacrifici.

Altri progetti solidali in cantiere?

Al momento stiamo valutando alcune richieste pervenute per pianificare i prossimi appuntamenti, rimanendo comunque sempre “vicini” alle persone con delle disabilita’. Presto ripartiremo anche con tante aste on line che si affiancano ai due eventi classici del nostro calendario: il Memorial Buffagni a Jano prima delle ferie estive e il Gala dello Sport e della Solidarietà Memorial Chiarino Cimurri di fine anno.

La vostra associazione nacque all’interno dei tifosi della Reggiana Calcio. Oggi abbraccia un po’ tutti gli sport.

Angelo Zanetti durante una partita di Rugby

Si, era nata da un’idea del Gruppo Vandelli per un evento a sostegno della Reggiana e fin da subito aveva trovato l’adesione dei tifosi di altre realtà sportive della città. A conclusione di ciò che si era organizzato, insieme ad altri amici decidemmo di portarlo avanti utilizzando il Comitato per organizzare eventi benefici legati al mondo dello sport. Negli anni siamo cresciuti e diventati Onlus raccogliendo adesioni e supporto anche da altre provincie. Il mondo del tifo e degli ultras viene sempre messo in prima pagina in caso di eventi violenti, ma non tutti sanno che le curve italiane sono una delle fonti di raccolta fondi per eventi benefici più generose in Italia. Ovviamente il Vandelli è ancora una parte importante delle attività del Comitato, essendo sempre presente in gran numero, ma in questi ultimi anni un ruolo molto importante lo hanno preso anche i “ragazzi” del Old Bekcs Rugby Reggio e il mondo della palla ovale in genere… un mondo che da qualche anno vede protagonista anche il sottoscritto che ne è stato letteralmente rapito. Un mondo che invito tutti a provare e frequentare.

Quest’anno ricorre un anniversario importante: il centenario della Reggiana. Come vi state preparando per onorare al meglio questa importante ricorrenza?

Al momento si può dire che….”siamo alla finestra”. Abbiamo alcune idee, ma purtroppo la situazione non è ancora chiara sull’utilizzo del nome ed altro. Esiste comunque un comitato apposito che sta elaborando vari progetti e noi saremo disposti a collaborare al meglio. Cento anni di storia sono tanti….e vanno celebrati al meglio.

Angelo Zanetti (Presidente Orgoglio Reggiano Onlus)

Quanto è cambiato a suo avviso il calcio in questi anni?

E’cambiato tutto… troppo! Per chi come me ha vissuto gli anni in cui il calcio era tutto cuore e passione, vederlo com’è ridotto adesso piange il cuore. Continuo a seguirlo, ma non riesco più a sentire le emozioni che mi dava una volta. Ora comandano le tv e il denaro, e tutto si regola di conseguenza… ma è il mondo che è cambiato e il calcio si è adeguato ai tempi. Poi, come detto prima, l’essermi avvicinato al mondo del rugby e vivendolo a 360° mi fa vedere il calcio in un modo ancora più distante.

Rispetto all’era dell’americano Piazza, come vedi oggi la società guidata da Quintavalli?

Vedo che….devo solo dire grazie a Quintavalli e chi come lui si è impegnato per non far morire il calcio a Reggio. Purtroppo l’era Piazza ci ha fatto sognare ed illudere ed è stata per molti l’ennesima bastonata nel morale. Ora la realtà è questa, una realtà che ci impone gli ennesimi sacrifici, ma a Reggio come passione non siamo secondi a nessuno e quindi sapremo risalire. A livello personale stimo e rispetto tutti quei ragazzi che si sono innamorati dei colori granata in questi anni tristi e non hanno ancora potuto godere delle gioie che le generazioni precedenti come la mia hanno avuto.

Essendo marzo, certe aspettative rimangono un lontano ricordo. O nutrite particolari speranze nei confronti dei granata di oggi?

Sono abbastanza realista. In fase di presentazione la società aveva parlato di un piano triennale per provare a risalire quindi non mi ero fatto illusioni. Abbiamo avuto la certezza di ripartire quando altre società finivano il ritiro, abbiamo fatto il mercato quando gli altri lo avevano finito, siamo partiti con un budget inferiore rispetto ad altri… però nonostante tutte le difficoltà sono riusciti a creare una squadra più che competitiva. Onestamente a inizio stagione temevo di peggio, poi con il passare delle partite abbiamo anche sognato in grande. Ovviamente noi tifosi ci aspettiamo sempre il massimo, ma personalmente sono ancora molto fiducioso sull’esito finale.

Un sogno nel cassetto color granata realizzabile quest’anno?

Il sogno è lo stesso per tutti: iniziare a risalire i campionati già da quest’anno con un immediato ritorno in serie C, e una città che a livello industriale sostenga sempre questo sogno gettando le basi per una Reggiana (altro sogno è che torni quanto prima a chiamarsi come deve) sempre più solida.

In tutti gli sport è importante la disponibilità di spazi e lo stato di salute degli impianti. Come vede l’attuale situazione degli impianti sportivi a Reggio Emilia?

Per chi come noi ama questa città e vive a pieno il mondo dello sport, ci rattrista il vedere una carenza di impianti. Ovviamente ci sono tante priorità rivolte a persone bisognose, o nel cercare di riportare un livello di vivibilità migliore per tutti, però sugli impianti sportivi siamo carenti.

In che senso?

Abbiamo un Mirabello sotto utilizzato, quest’anno con pochi accorgimenti poteva diventare anche provvisoriamente la casa granata, e invece si è fatto di tutto per ridurne la capienza. Abbiamo una squadra di Football Americano che con immensi sacrifici e risultati negli anni si guadagnata ottima credibilità a livello nazionale e ancora non ha un campo definitivo su cui giocare. Abbiamo i campi da rugby in via Assalini che sono sottodimensionati rispetto alla crescita del movimento. A livello di atletica indoor abbiamo ben poco…e questi solo alcuni esempi.

Quali soluzioni allora?

Mi spiace da reggiano portarlo ad esempio, ma la cittadella dello sport che hanno creato a Moletolo (PR) è un vero gioiello. Abbiamo tanti spazi, dalle ex Reggiane ai terreni di fianco al Campovolo, che potrebbero essere riconvertiti in ambienti sportivi. E ovviamente non penso solo formazioni di vertice, ma più spazio per lo sport significa più possibilità per un bambino o un ragazzo di avvicinarsi ad esso. E un bambino in più su un campo o in una palestra è un bambino in meno in mezzo a una strada o attaccato a un computer. Senza dimenticare gli impianti attrezzati anche per consentire attività ad atleti che non sono normodotati.

Marina Bortolani, @nextstopreggio