Operaio licenziato in PreGel: la replica dell’azienda

“In relazione alle informazioni diffuse dal Sindacato FLAI – Cgil in ordine al licenziamento, avvenuto la scorsa settimana, di un operaio e Rappresentante Sindacale Aziendale (leggi qui), Pregel intende confermare la correttezza del proprio operato, e di non aver mai tenuto alcun comportamento antisindacale in quanto il ruolo di rappresentanza del lavoratore, e l’attività dallo stesso svolta in tal ruolo, non ha nulla a che vedere con le contestazioni aziendali intervenute.

Gli sono stati infatti contestati comportamenti con rilievo disciplinare per aver messo a repentaglio importantissimi segreti industriali, con grave rischio per l’azienda e, di conseguenza, per i posti di lavoro dei colleghi, che fanno rientrare pienamente i motivi della scelta adottata da Pregel nell’ambito del licenziamento per giusta causa, così come normato dall’Articolo 7 dello Statuto dei Lavoratori.

Pregel non ha mai, nel corso della sua storia, posto in essere attività di natura antisindacale: i sindacati di tutte le sigle, incluse quelle del settore alimentare, hanno sempre potuto svolgere in maniera indisturbata la loro azione all’interno dell’azienda.

L’azienda concorda sicuramente con FLAI – Cgil ove sostiene che “la collaborazione tra imprese e lavoratori è strumento indispensabile e imprescindibile per uscire dall’emergenza, l’unico idoneo a salvaguardare non solo la ripresa dell’attività produttiva ma, e soprattutto, la salute dei lavoratori e della comunità intera”, ma si oppone con decisione anche a ogni paventato collegamento tra il licenziamento ed eventuali comportamenti tenuti dal dipendente di mancata attenzione alla possibile diffusione del virus: anche questo è un motivo che non rientra tra quelli che hanno portato alla decisione dell’Azienda, che rimane comunque disponibile, al di là delle schermaglie mediatiche, a confrontarsi con il Sindacato per chiarire le ragioni del proprio operato”.

PreGel SPA
(Foto d’archivio)