Nuovamente imbrattata la baracchina del partigiano Piero Canovi

La baracchina del partigiano Piero Canovi è stata nuovamente imbrattata con una svastica. Proprio ieri in occasione del Giorno della Memoria. E dopo che già era stata deturpata la scorsa estate. Prontamente i compagni ed amici del quartiere hanno coperto l’insulto “dell’ignoto imbecille” con un drappo rosso sangue. Almeno stavolta non è stata rovinata la facciata dove è dipinto Piero sulla sua bicicletta. Il clima in città, attorno ai monumenti dei partigiani, è piuttosto “rovente”, non passa giorno infatti, senza che offesa venga vergata su essi: Foscato, piazza Martiri del 7 Luglio, San Maurizio. Addirittura reiterato nel tempo.
 
Qualche “anima candida” va farneticando di “concordia” e “memoria condivisa”, quando il continuo, vergognoso, volgare insulto alla Resistenza ed ai suoi protagonisti è diventato prassi consolidata, in tv, sui giornali, tra gli storici con la casacca di partito, nella politica, specie a sinistra, che ha legittimato il revisionismo fascista. I risultati sono questi. Probabilmente non sarà un disegno politico quello che sta dietro a questi fatti, ma è indubbio che la menzogna e il falso storico attraverso cui si vuole adombrare la Lotta di Liberazione del nostro paese da oltre 30 anni, ha prodotto quella “indifferenza” che con lungimirante visione, denunciava Gramsci un secolo fa. Facciamo attenzione però, perché i risvegli da certe “sbornie”, lo dice la storia stessa, possono essere drammatici.