Novellara, sequestrata “fabbrica” di marijuana. Ora è caccia agli “imprenditori”

Una vera e propria fabbrica di marijuana suddivisa in reparti produttivi (coltivazione, irradiazione ed essiccazione) è stata scovata nella Bassa reggiana vicino a Novellara. All’interno sono stati trovati e sequestrate circa 20 chili di marijuana, un centinaio di piante e un avveniristico impianto di areazione, irradiamento e irrigazione grazie al quale i gli ignoti imprenditori, erano riusciti a riprodurre la corretta adattabilità per l’habitat di produzione dello stupefacente.

L’impianto irradiamento, areazione e irrigazione funzionava grazie alla fornitura di energia elettrica ottenuta attraverso un allaccio abusivo che da un palo dell’illuminazione pubblica giungeva a un contatore posizionato a ridosso dello stabile adibito a fabbrica di marijuana.

L’intero cascinale, dopo essere stato “svuotato” dell’ingente quantitativo di stupefacenti e dell’avveniristico impianto installato per la produzione di marjuana, è stato sottoposto a sequestro. Le indagini ora mirano a risalire a coloro che gestivano il business, posto che i proprietari dell’immobile disabitato sono risultati essere estranei all’illecita attività.

A portare i carabinieri di Novellara, supportati dai colleghi di Guastalla, nel cascinale oggetto del sequestro sono stati i mirati controlli eseguiti nella bassa reggiana che, già nel recente passato, avevano portato a individuare immobili disabitati adibiti a fabbriche (nel novembre del 2016 gli stessi carabinieri sequestrarono circa 2 quintali di marijuana e oltre 1.600 piante in un cascinale delle campagne Novellaresi).

Relativamente all’ultima scoperta, i carabinieri di Novellara si erano insospettiti dal fatto che un cascinale disabitato era dotato di energia elettrica attraverso un impianto volante che attingeva energia dalla rete pubblica.

Tale circostanza faceva quindi insospettire i militari che hanno deciso così di effettuare le dovute verifiche terminate con il rinvenimento dell’ingente quantitativo di marijuana sequestrata oltre all’intero impianto di aerazione, quest’ultimo per un valore stimato in oltre 50.000 euro.

Le indagini ora proseguono per accertare sia i titolari “dell’azienda” che gli esatti canali di destinazione della marijuana prodotta, probabilmente compresi tra le province lombarde di Mantova e Cremona e le province emiliane di Parma, Modena, Reggio Emilia e Piacenza.

nsr