Norma Cossetto e l’intitolazione “impossibile” di una via a Reggio Emilia: l’opposizione non molla. Salati: “Non dimentichiamo che è stato anche un caso di femminicidio”

Norma Cossetto

Si è svolta davanti al portone del Municipio la conferenza stampa organizzata dai capigruppo dell’opposizione politica a Reggio Emilia (Lega, Alleanza Civica, Forza Italia, Gruppo Misto) per far luce sulla decisione della Commissione toponomastica circa i dubbi -della Commissione stessa- sui fatti storici avvenuti per l’intitolazione di una via a Norma Cossetto e per spiegare le ragioni della contrarietà ai consigli comunali a distanza. Argomentazioni sviscerate anche nell’Ordine del Giorno che l’opposizione ha presentato dopo poche ore in Consiglio comunale e che è stato respinto con 20 voti contrari, 8 favorevoli e 2 astenuti.

Matteo Melato

Ad aprire l’incontro con i giornalisti Matteo Melato (Lega), il quale ha ribadito l’importanza di riportare il confronto sulla vicenda Cossetto in Consiglio Comunale “unico organo deputato a fornire indirizzi politici”, mentre a proposito della Sala Tricolore, il capogruppo leghista ha evidenziato come risulti farraginosa la celebrazione dei Consigli in remoto “con una linea che si interrompe sempre e l’impossibilità di verificare il numero legale”. Nel criticare l’operato della Commissione Toponomastica, “ciò che ha subito la giovane donna fu accertato e ricostruito dal Presidente della Repubblica Ciampi”, Melato ha invitato il Sindaco Vecchi a porgere le scuse ai famigliari della Cossetto e alla città di Trieste per la polemica sorta in seno alla vicenda.

Cinzia Rubertelli

Anche la capogruppo di Alleanza Civica Cinzia Rubertelli ha ribadito il proprio sdegno raccontando un retroscena a suo avviso anomalo: “La Commissione toponomastica si è riunita il 27 ottobre e ha redatto il verbale con il quale ha bloccato l’iter di intitolazione di una via a Norma Cossetto. Quando l’ho saputo, ho chiesto di poter avere il verbale il 2 novembre, ma non arrivava in tempi celeri come accade quando chiedo altri documenti. Non avendolo ricevuti trascorsi 15 giorni, ho detto che sarei stata disposta ad andare personalmente in Comune a fare copia del verbale, quindi, coincidenza, me l’hanno dato e ho capito le possibili ragioni del temporeggiare”. La Rubertelli ha anche denunciato una stranezza della Commissione Toponomastica: “Non ne fa parte alcun Consigliere Comunale, questo rende ancora più grave la vicenda, perchè da un lato il Consiglio comunale eletto democraticamente dai cittadini decide di intitolare una via a Norma, poi una Commissione di non eletti (ndr, ne fa parte l’Assessore De Franco) decide liberamente di riconsiderare la cosa sulla base di ragionamenti storici che trovano il tempo che trovano, peraltro già accertati dalla Presidenza della Repubblica”.

Cristian Panarari

Dello stesso avviso anche Cristian Panarari (Gruppo Misto) che ha ricordato di aver svolto il ruolo di portavoce dei cittadini nel presentare la Mozione -poi approvata insieme ai colleghi- dell’intitolazione di una vita alla giovane donna Norma Cossetto.

La mancata intitolazione di una via alla Cossetto configura una violazione in termini giuridici? Se sono stati lesi dei diritti lo sapremo a seguito dell’Esposto presentato dal deputato di Fratelli d’Italia Avv. Galeazzo Bignami. Per il momento i politici reggiani dell’opposizione preferiscono disputare la partita sul confronto politico in Sala Tricolore.

Roberto Salati

Nel ribadire le gravità sostenute dai colleghi, l’ex candidato sindaco Roberto Salati ha invitato a una riflessione che si aggiunge al tema: “Nella Reggio Emilia dei diritti, delle lotte contro le violenze di genere, di manifestazioni sacrosante di solidarietà nei confronti di donne vittime di violenza, non dimentichiamo che anche Norma Cossetto è stata vittima di femminicidio”.

Alessandro Rinaldi

All’incontro era assente il Movimento5Stelle: “Erano stati informati della conferenza stampa -ha spiegato il giovane consigliere leghista Alessandro Rinaldi-, ma non ci stupiamo dell’assenza: loro infatti non fanno opposizione, più di una volta il capogruppo Gianni Bertucci ha fatto da stampella al Pd salvando il numero legale”.

Marina Bortolani