“Nessun rispetto per Cesare Battisti. Dalla sinistra radical chic l’ennesimo regalo a Salvini” (di Andrea Marsiletti)

La sinistra radical chic dei salotti buoni non ne azzecca una.

Quante difese in passato, quanti sconti e silenzi imbarazzati o contrariati oggi sull’arresto di Cesare Battisti. Un giustificazionismo e una spocchia odiosi.

L’estradizione di Battisti condannato all’ergastolo dallo Stato italiano dovrebbe essere accolta con gioia anche a sinistra, mi verrebbe da dire soprattutto a sinistra.

Negli “anni di piombo” il PCI è stato il partito della fermezza contro il terrorismo e il bersaglio principale della sua propaganda. L’odio dei brigatisti si riversò sul PCI e sui sindacati più che sulla borghesia.

La scontro di classe non c’entra nulla col terrorismo. La storia comunista è una storia collettiva di rivoluzionari, di truppe militari e di masse popolari che si armano e insorgono e cambiano la società. Viceversa l’atto terroristico è un atto individuale che non ha mai portato da nessuna parte. “Lo Stato borghese va abbattuto, non terrorizzato” ammoniva Lenin.

Quanto tenti di ribaltare l’ordine costituito sai fin dall’inizio che se vinci diventi un rivoluzionario, se perdi un terrorista. Con tutto ciò che ne consegue. E’ il prezzo che devi pagare.

Che Guevara diceva “Patria o muerte”.

Battisti è uno che è scappato dal suo Paese, che ha provato a farla franca.

Non merita rispetto a sinistra chi, dopo aver ucciso dei gioiellieri (non Andreotti!), fugge e chiede lo status di rifugiato alla Francia e al Brasile e si mette a scrivere dei romanzi noir di ispirazione autobiografica, chi dice “beh, non è andata bene, e allora me ne vado in spiaggia in Brasile a bere dei mojito”.

Nel 2004 Roberto Saviano firmò un appello di “intellettuali” che chiedevano la scarcerazione di Battisti. Oggi lui e tanti come lui tacciono.

E così, l’arresto di Battisti, che avrebbe dovuto essere la vittoria dei comunisti, ovvero di coloro che più di tutti gli altri hanno contrastato il terrorismo, è diventato il trionfo mediatico di Salvini.

L’ennesimo regalo.

Evidentemente il 30% dei consensi della Lega per loro è ancora poco, e puntano al 40%.

Andrea Marsiletti, @parmadaily