Movida e rispetto delle norme anti-covid: da questa sera 26 “supervisori” sorveglieranno il centro storico

Conciliare lavoro, attività economiche e ritorno alle relazioni negli spazi pubblici, con il diritto alla salute. Dopo il periodo di emergenza della pandemia da Coronavirus, è la prima scommessa che si è posta nella fase di ‘ripartenza’ del centro storico di Reggio Emilia, le cui attività hanno pagato un prezzo altissimo nel periodo del lockdown.
L’Amministrazione comunale ha affrontato questa complessità con un lavoro di confronto e collaborazione con associazioni e operatori economici, compresi i gestori delle attività di somministrazione ed intrattenimento, che ha consentito di arrivare alla fase di ripartenza con un piano di azioni mirate, sia per le attività commerciali e i pubblici esercizi, sia per la salvaguardia delle misure sanitarie disposte dalle norme nazionali e regionali.
Fra queste ultime, in tema di cautele, l’emanazione dell’ordinanza che obbliga all’utilizzo della mascherine su suolo pubblico, viste le difficoltà a far rispettare il distanziamento.

Un quadro di azioni che si arricchisce ora di un ulteriore tassello: un progetto sperimentale che vede impegnate le attività di somministrazione presenti in quell’area del centro particolarmente frequentata nelle ore serali e notturne, e che più di altre si è dovuta confrontare con la necessità di far rispettare le regole sul distanziamento e sull’uso della mascherina.

Da oggi, venerdì 10 luglio, 26 esercizi pubblici del centro storico hanno deciso di dotarsi di ‘addetti ai servizi di supervisione dell’intrattenimento’, che daranno un supporto nella gestione dei flussi e degli accessi alle distese, svolgendo anche un ruolo di informazione sulle modalità corrette di utilizzo dei dispositivi di sicurezza, come le mascherine, e sul rispetto del distanziamento fisico. Gli addetti avranno altresì il compito di sensibilizzare in merito all’uso civile degli spazi, al decoro dei locali e delle loro pertinenze, per prevenire atteggiamenti incivili tali indurre disagio o disturbo ai residenti.

Il nuovo servizio inizierà intorno alle ore 21.30 per concludersi alle 2.30 del giorno seguente, in modo da offrire anche un supporto al momento della chiusura dei locali, e al conseguente ritiro delle distese.

Il personale che svolgerà questi servizi sarà qualificato e proveniente dagli appositi elenchi depositati in Prefettura.
Gli addetti saranno riconoscibili mediante un tesserino esposto e lavoreranno in stretto collegamento tra di loro e con le forze dell’ordine, che continueranno ad essere presenti e a presidiare le zone, ciascuno secondo le rispettive competenze, in modo da garantire una situazione di fruizione serena degli spazi.

Il progetto prevede che 6 addetti siano collocati in piazza Fontanesi, uno in via del Guazzatoio e uno in piazza XXIV maggio, due in via San Carlo e altrettanti in piazza San Prospero; uno in via Emilia Santo Stefano e via Caggiati.

Questa sperimentazione, che è prevista per ora nei due venerdì 10 e 17 luglio, rientra nell’ambito della collaborazione avviata con l’Amministrazione comunale, sostenuta anche dalla Prefettura e dalla Questura, che vedono in queste figure un valido supporto per evitare il crearsi di pericolosi assembramenti e sensibilizzare gli avventori sull’utilizzo delle mascherine.

“La risposta della cittadinanza alla riapertura dei locali e dei ristoranti – commenta l’assessora a Commercio, Attività produttive e Valorizzazione del centro storico Mariafrancesca Sidoli – è stata certamente positiva e denota un desiderio di ritorno alla normalità e alla voglia di stare insieme. Un convivum, che esprime lo stato d’animo della città e che va osservato e gestito con senso di contezza del quadro sanitario nel quale ci troviamo ancora oggi. E’ importante non abbassare la guardia, monitorare gli andamenti epidemiologici e porre in essere tutte quelle azioni preventive, che ci richiamano alla responsabilità con la quale abbiamo sin dall’inizio affrontato la pandemia”.

nsr