Mostra “L’arte del gol” a Reggio Emilia, Andrea Pirlo consiglia di non mancare

In occasione del Campionato europeo di calcio Under 21, che si svolge in Italia e a San Marino dal 16 al 30 giugno 2019, la Regione Emilia-Romagna promuove una serie di iniziative sportive e culturali che animeranno tutto il territorio nel periodo di svolgimento delle partite, ma non solo. Il campionato toccherà le città di Bologna, Cesena, Reggio Emilia, oltre che Trieste, Udine e Serravalle di San Marino.

A Reggio Emilia sarà realizzata una mostra inedita dal titolo L’ARTE DEL GOL. Pittura scultura fotografia e il gioco più bello del mondo promossa dalla Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con Comune di Reggio Emilia e Fondazione Palazzo Magnani, che si terrà presso la sede espositiva dei Chiostri di San Domenico dal 19 giugno all’8 settembre 2019. Si tratta di un progetto, a cura di Luca Beatrice, di assoluta originalità che punta ad evidenziare le connessioni tra mondo creativo e sportivo a partire dalla fine del XIX secolo alla contemporaneità.

L’allestimento, di grande impatto e capacità di coinvolgimento del visitatore, è realizzato dalla sapiente mano di Cesare Mari. Se alcune tra le più grandi innovazioni della storia giungono alla fine di un percorso, almeno secondo il calendario, il XIX secolo si è concluso con diverse “invenzioni” i cui effetti si avvertono ancora nel nostro presente. Al dicembre 1895 è fissata la data ufficiale della nascita del cinema, che presto si guadagna il titolo di settima arte. E, a proposito di arte, nello stesso 1895 si inaugura la Biennale di Venezia, ovvero la prima rassegna pittorica e non solo proiettata sul panorama internazionale.

Passano appena tre anni, il 1898, e per la prima volta viene assegnato il titolo di campione d’Italia nel torneo calcistico che solo nel 1924 appiccicherà lo scudetto tricolore quale attestato di vittoria sulle maglie dei giocatori. L’organizzazione del calcio, insomma, arriva in Italia dieci anni dopo rispetto all’Inghilterra che si pregia di averlo inventato. Accadimenti non subito collegabili tra loro, eppure segni evidenti dell’affacciarsi di una nuova era culturale e sportiva che determina così l’ingresso dell’Europa nella modernità. Non è dunque un caso che le prime avanguardie artistiche del Novecento, in particolare il Futurismo, abbiano spesso rappresentato il gioco del calcio: gioventù, dinamismo, velocità, azione, temi cari alle teorie di Marinetti. C’è più di un indizio, dunque, che li vede non così lontani, calcio e arte.

Comincia da qui il racconto de L’ARTE DEL GOL, una cavalcata nell’arte italiana del XX secolo in oltre 60 opere provenienti da musei pubblici e fondazioni (Mart, Rovereto, Museo del Novecento, Milano, Museo Ettore Fico, Torino, Fondazione Cirulli, Bologna, Fondazione Marconi, Milano, gallerie e collezionisti privati), dove si avvicendano protagonisti, movimenti, gruppi e linguaggi, dalla pittura alla scultura, dalla fotografia all’installazione, dove il calcio gioca la partita da protagonista, dai campi verdi alle accademie e agli atelier, testimoniando che in fondo le cosiddette “Fine Arts” amano confrontarsi con lo sport più popolare, praticato e amato nel nostro Paese. Particolare la sezione dedicata a quelle figure impegnate, per un tratto della propria vita, in una sorta di “doppio mestiere”. ENRICO PAULUCCI, esponente di spicco dei Sei di Torino, fu portiere della Juventus nel campionato 1920-21 ma si “rassegnò” a lavorare con i pennelli, che gli riusciva decisamente meglio. Stesso analogo ruolo per DOMENICO MARIA DURANTE, che esordì in campionato nel 1901 e fini nel 1911, giocando però poco nella Juventus, mentre da pittore fu invitato più volte alla Biennale di Venezia e svolse l’attività di disegnatore e caricaturista.

Caso completamente diverso quello di GIGI MERONI, “la farfalla granata”, il campione beat scomparso a soli 24 anni. L’ala destra del Torino, appassionato di pittura, ha lasciato un buon numero di quadri, disegni, convinto che al termine della carriera calcistica si sarebbe dedicato all’arte. «Ho ventitré anni e quindi tutto il tempo per aspettare: fra dieci anni nessuno si ricorderà di me come calciatore e allora farò la personale. E la gente e i critici diranno: vediamo un po’ come dipinge questo Meroni, è un pittore nuovo, mai sentito nominare». Lo sfondo sono le partite della fase finale del Campionato europeo Under 21, torneo in cui l’Italia (paese ospitante) è la massima detentrice con cinque vittorie, tre consecutive tra 1992 e 1996 (allenatore Cesare Maldini), nel 2000 (allenatore Marco Tardelli) e nel 2004 (Claudio Gentile). Della nostra nazionale giovanile

ANDREA PIRLO è ancora il maggior realizzatore con 15 gol: per la mostra Pirlo ha concesso un’intervista esclusiva che, oltre a ripercorrere le tappe più significative di una straordinaria carriera, riflette sul tema: “il calcio è una forma d’arte”? Per l’occasione sono esposti alcuni lavori site specific di grande impatto visivo e mediatico: l’installazione luminosa di MARCO LODOLA formata da dodici calciatori stilizzati, ciascuno con la maglia della propria Nazionale. Sono invece dodici le “figurine” dipinte dal reggiano ANDREA GUALANDRI, ovvero un’ideale Under 21 All Star con i migliori e più titolati campioni che, dalla Nazionale giovanile, hanno spiccato il salto per una straordinaria carriera. E sempre a proposito di figurine, la storia ricorda che un giovanissimo WAINER VACCARI disegnò la celeberrima “icona” per la Panini, ovvero la rovesciata di Carlo Parola. Oggi affermato pittore, Vaccari rivisita per la mostra quell’immagine entrata nella memoria storica del calcio italiano.

p.m.
(Foto di Fabio Zani)

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