Moschee mascherate da Centri culturali islamici: Forza Italia presenta legge. A Reggio Emilia 22 centri censiti. “Religione islamica anticostituzionale se priva di statuto”

I centri di culto religioso vanno regolamentati. I vertici di Forza Italia hanno presentato questa mattina alla stampa reggiana la proposta di legge a firma degli onorevoli Bignami, Fiorini e Vietina sui centri di culto religiosi. Alla conferenza stampa erano presenti la coordinatrice provinciale Cristina Fantinati, il capogruppo in Regione Andrea Galli e gli onorevoli Galeazzo Bignami (commissario regionale FI) e Benedetta Fiorini (Vice commissario regionale FI).

Il progetto di legge mira a promuovere princìpi universali “molti dei quali già sanciti, a livello nazionale, dalle intese stipulate da numerose confessioni religiose con lo Stato italiano e, di recente, anche dal Patto nazionale per un Islam italiano sottoscritto tra lo Stato e alcune rappresentanze delle comunità musulmane” (leggi qui il testo integrale del progetto di legge presentato).

“Una legge per la promozione della libertà di culto -spiegano i promotori- appare necessaria anche alla luce del crescente multiculturalismo e dell’interreligiosità che caratterizzano l’odierna società e in particolare del tentativo di trovare un equilibrio tra il diritto del pieno esercizio del culto in luoghi a ciò deputati e il rispetto delle disposizioni in materia urbanistica e di sicurezza. È infatti evidente la criticità legata al fatto che le confessioni religiose acattoliche possano assumere comportamenti non sempre conformi alla disciplina urbanistica e di destinazione d’uso degli immobili. È il caso, ad esempio, dei cosiddetti centri culturali islamici, gestiti da associazioni culturali, ma utilizzati come moschee, veri e propri luoghi di culto in spazi spesso non idonei e difficilmente controllabili”.

Nell’illustrare il progetto di legge l’On. Bignami non è andato per il sottile puntando il dito proprio sui centri culturali islamici: “Le confessioni religiose devono organizzarsi con uno statuto e ad oggi non emerge uno statuto specifico della religione islamica, quindi la collaborazione con le istituzioni avviene sempre in deroga”.

Bignami parte dall’assunto costituzionale dell’articolo 8 che sancisce: “Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge. Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l’ordinamento giuridico italiano”. Un dettato che appunto potrebbe non essere rispettato da tutti. “Finchè la religione islamica non avrà un proprio statuto è da considerarsi non rispettosa, e quindi contraria, al dettato costituzionale. Chi viene qui deve rispettare le nostre leggi, altrimenti se ne torni nel proprio paese”.

Il commissario regionale di Forza Italia punta inoltre il dito sulle moschee mascherate da centri culturali islamici: “A Bologna mi sono trovato davanti a un edificio dove c’era scritto in italiano “Centro culturale islamico”, poi sotto compariva una scritta in arabo incomprensibile per un italiano che tradotta significava “Moschea”. Non è corretto che nel nostro territorio siano presenti di fatto moschee che vengono spacciate come “centri culturali”. A Reggio Emilia sono ben 22 i centri islamici censiti formalmente, ma quanti sono in realtà? Nessuno nega la possibilità di pregare, ma lo si faccia nel rispetto della legge italiana”.

“Il Re del Marocco -evidenzia Bignami- pretende che gli Imam, prima del sermone, consegnino preventivamente il testo. Qui invece nulla. Cosa viene detto ai fedeli durante i sermoni in lingua araba? Ciò che viene detto e promosso rispetta la nostra cultura e la nostra legge? Viene rispettata la donna come prevede la legge italiana o dev’essere ad esempio obbligata a portare il velo contro il suo volere? E’ corretto che i fedeli siano obbligati a versare dei soldi? Non si tratta di liberalità volontarie…. Ci sono troppe anomalie su cui si tende a soprassedere, ecco perchè è necessaria una legge specifica che regolamenti le confessioni religiose non cattoliche”.

“Speriamo -conclude la Fiorini dopo aver ribadito i dubbi di Bignami- che anche la Lega Nord possa sostenere e votare la legge da noi proposta”.

Marina Bortolani, @nextstopreggio