“Morgana”, donne non convenzionali: al Malaguzzi domenica l’incontro con Michela Murgia e Chiara Tagliaferri

Che cosa hanno in comune Moana Pozzi, Caterina da Siena, le sorelle Bronte e Zaha Hadid? Grace Jones e Shirley Temple? Che cos’è e come si combatte la sindrome di Ginger Rogers?

Potremo scoprirlo domenica 22 settembre alle 16.30 al Centro internazionale Malaguzzi (non più ai Chiostri di San Pietro per previsto maltempo) durante il colloquio-intervista organizzato dal Comune di Reggio, che Francesca Codeluppi e Sandra Campanini avranno con Michela Murgia e Chiara Tagliaferri, autrici di “Morgana”, il volume appena uscito per Mondadori che propone una carrellata di donne protagoniste dell’emancipazione femminile e che riporta come sottotitolo “Storie di ragazze che tua madre non approverebbe”. All’evento a ingresso gratuito, parteciperà anche l’assessore alla Partecipazione e innovazione Valeria Montanari

Michela e Chiara ci racconteranno storie non edificanti ma educative di donne controcorrente, non convenzionali, iraconde, strane. Dieci Morgane che hanno sovvertito l’ordine precostituito delle cose. Donne che vengono dall’albero genealogico di Morgana, la sorella di Re Artù, e che hanno fatto prevalere la voglia di vivere a quella di doversi giustificare. 

Un dialogo al femminile ma aperto a tutti coloro che vorranno ascoltare la voce di Morgana, senza sensi di colpa, senza paure e senza preconcetti, all’insegna del “#morganasonoio”. 

Morgana non è un catalogo di donne esemplari. Al contrario, sono streghe per le donne stesse, irriducibili anche agli schemi della donna emancipata e femminista che oggi, in piena affermazione del pink power, nessuno ha in fondo più timore a raccontare. Il nemico simbolico di questa antologia è la “sindrome di Ginger Rogers”, l’idea – sofisticatamente misogina – che le donne siano migliori in quanto tali e dunque, per stare sullo stesso palcoscenico degli uomini, debbano sapere fare tutto quello che fanno loro, ma all’indietro e sui tacchi a spillo. In una narrazione simile non c’è posto per la dimensione oscura, aggressiva, vendicativa, caotica ed egoistica che invece appartiene alle donne tanto quanto agli uomini. Le Morgane ritratte da Murgia e Tagliaferri sono efficaci ciascuna a suo modo nello smontare il pregiudizio della natura gentile e sacrificale del femminile.  

b.f.