Montecchio ha la sua prima canzone dedicata grazie a Eugenio Pattacini. Storia e origini contadine al ritmo di ballata

Nella sua seconda esperienza di paroliere, Eugenio Pattacini, scrittore 61enne nato da una famiglia montecchiese sin dal 1551, ha voluto essere il primo a scrivere una canzone per la sua città. Il titolo è “Muntécc”.

Il testo si pone l’obiettivo di descrivere la località dal punto di vista delle origini contadine: il parmigiano reggiano, le foraggere e i vigneti. Le famiglie che mangiavano ciò che coltivavano e allevavano e, nei giorni di festa, erano d’obbligo cappelletti e arrosto di coniglio. Il suo essere in Val d’Enza, il campanilismo con Parma, i cui territori iniziano proprio al di là dell’Enza. Gli eterni scontri tra gnocco fritto e torta fritta e tra cappelletti e anolée. Poi le fiere, la sagra, il primo maggio aiolese, il Castello, la Rocca e le sue mura. Una visione di qualche decennio fa, ma ancora presente nel cuore dei montecchiesi.
Sono le radici e, si sa, anche nei più profondi cambiamenti, le radici non muoiono mai.

Eugenio Pattacini

“È stata una grande soddisfazione riuscire a pubblicare il brano il 29 aprile, cioè a pochi giorni dal Primo Maggio Aiolese che quest’anno, anche se in forma ridotta, si terrà malgrado la fase difficile che stiamo vivendo”, evidenzia Eugenio Pattacini.
È stato il figlio Marco Pattacini che, leggendo il testo, ha suggerito di musicarlo come ballata.

Per la realizzazione della canzone “Muntécc”, Pattacini ha scelto la collaborazione di due amici musicisti reggiani come Giuliano Lasagni e Paradiso Gilioli, cui è toccata la parte più gravosa e difficile del lavoro, cioè la trasformazione del testo in canzone.
I due sono già noti nel panorama dialettale reggiano per avere realizzato negli anni 90 diversi brani per i vari festival della canzone dialettale reggiana e, con molto entusiasmo, si sono lasciati trascinare da questa nuova idea, anche se il loro percorso musicale di questi ultimi anni è verso altre strade. La canzone è interpretata appunto dallo stesso Paradiso.