Minniti: “Salvini gioca fra selfie e gesti gravi isolando l’Italia. L’Africa è lo specchio dell’Europa”

Complice forse l’orario (le 19.00) o il tempo fortemente incerto (se piove i dibattiti politici a FestaReggio possono essere annullati anche all’ultimo), era scarso e privo di giovani il pubblico che ha ascoltato l’ex Ministro dell’Interno Marco Minniti.

L’intervista-conversazione con il direttore de la Stampa Maurizio Molinari ha fatto emergere i retroscena del lavoro di Minniti durante il governo, in particolare per quanto riguarda i flussi migratori, oltre ad alcune proposte per il futuro del Partito Democratico.

“Serve un congresso ravvicinato, anche per arrivare pronti all’importante appuntamento delle elezioni europee -ha detto Minniti-. E’ sbagliato aspettare che ci richiamino a governare se prima non riprendiamo il dialogo con i cittadini, intercettando la loro rabbia e paura nei confronti degli immigrati. Il Pd deve essere vicino a chi ha bisogno di sicurezza ascoltando chi si sente insicuro nel proprio quartiere”.

“Fenomeni complessi come i flussi migratori -ha spiegato Minniti- non devono essere affrontati senza cercare accordo con gli altri paesi dell’Europa. Ma l’accoglienza deve essere coniugata con l’integrazione”.

Sul tema immigrazione molte sono state le stoccate al suo successore Matteo Salvini: “Nel momento in cui è terminato il governo Gentiloni l’immigrazione era diminuita dell’80%. Abbiamo svolto un lavoro importante con l’Europa che ha permesso investimenti decisivi in Africa, ora invece assistiamo al momento di massimo isolamento in Europa, se fossimo stati più accorti, questo non sarebbe accaduto. Non dimentichiamo mai che l’Africa è lo specchio dell’Europa: se l’Africa sta bene, l’Europa sta bene, se sta male anche l’Europa sta male”.

Nel ripercorrere la vicenda della nave Diciotti, Minniti ha detto: “In quelle acque sventolava la bandiera italiana, c’erano militari e italiani trattati come stranieri in un porto italiano. Abbiamo fatto diventare il tema dell’Africa drammatico per l’Europa, non c’era bisogno di gesti così forti, al limite del disumano. Salvini è infantile e gioca con il mondo”.

“Attenzione a non sfidare la Libia -l’appello dell’ex Ministro degli Interni che ha raccontato in pillole quanto fatto durante il Governo Gentiloni-: “La Libia è una realtà molto complessa. Al contrario di Salvini che fa selfie continuamente, io mi sottraggo a questa moda. Dal dicembre 2016, anno del mio insediamento al Ministero, in Libia ci sono stato numerosissime volte, ma non è mai uscito nulla, né alcun comunicato stampa. Abbiamo fatto un lavoro certosino di dialogo importantissimo, in particolare abbiamo incontrato i sindaci delle coste libiche che avevano un piano di sviluppo articolato per le proprie città sul quale abbiamo collaborato; abbiamo attuato una lotta senza confini ai trafficanti di esseri umani; abbiamo incontrato le più importanti tribù della Libia e infine abbiamo firmato in 72 ore uno storico trattato di pace a Roma”.

Minniti è un fiume in piena nel sventolare a gran voce quanto fatto sul tema dell’immigrazione e rapporti con la Libia. Forse fuori tempo massimo, perchè fra i problemi del Partito Democratico emerge anche la scarsa comunicazione, un’assenza di condivisione -e compartecipazione- con i cittadini del lavoro che si stava svolgendo. Una pecca riconosciuta anche da Delrio quando, proprio dallo stesso palco di FestaReggio ammetteva: “si dava per scontato che la gente comprendesse”.

No, la gente va informata, ai cittadini le cose vanno spiegate. E non perchè non capiscono. Tutt’altro. Hanno voglia di sapere, di capire e di dare il proprio consenso in modo consapevole. In un’era in cui le fake news proliferano come il cancro, serve un’informazione politica in grado di spiegare alle persone la verità dei fatti, sia da una parte che dall’altra.

Marina Bortolani, @nextstopreggio