Marina Menozzi ricorda, da residente in centro, il 7 luglio 1960: “Provo rabbia ogni anno. Si ricordino anche i poliziotti feriti”

Marina Menozzi, 70 anni, ex commessa in centro storico, figlia di un noto sarto, il 7 luglio 1960 aveva 10 anni e abitava in vicolo Trivelli. Il suo ricordo di quel giorno lo riporta in un post facebook in calce alla proposta di Eboli su un incontro fra tutte le vittime: “Gentile Dott. Eboli, quando arriva il 7 luglio provo una tristezza infinita, ma anche rabbia. Le spiego perchè. Abitavo con la famiglia in vicolo Trivelli e per noi quel giorno è sempre stato un bruttissimo ricordo.
Cominciammo a sentire manifestanti che urlavano, io ero una bambina e mio padre e mio fratello scesero in piazza per vedere cosa stava succedendo.
Dopo una decina di minuti rientrarono in casa sconvolti per ciò che avevano visto. Mio fratello aveva il viso bianco come un cadavere e mio padre zitto.
Si sentirono ancora spari, sirene ed allora il babbo cominciò a spiegare a mia madre quello che dice Lei (ndr, Eboli). Per questo quando viene ricordato quel giorno io penso sempre, come Lei, che dovrebbero ricordare anche i poliziotti rimasti feriti anche gravemente in quella manifestazione tutt’altro che pacifica non degenerata per colpa della Polizia”.

nsr