Com’è cambiata la destra politica dall’MSI di Assunta Almirante ad oggi? “Molto, ma rimane patriottica e conservatrice”. Intervista a Marco Eboli

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Marco Eboli

Camerata Assunta Almirante, presente!”, così, con il braccio teso, è stato dato l’ultimo saluto alla moglie del leader del Movimento Sociale Italiano Giorgio Almirante durante la celebrazione del funerale ieri a Roma. Raffaela Stramandinoli, detta Assunta, conosciuta come Donna Assunta Almirante è morta all’età di 100 anni martedì nella sua casa di Roma, nel quartiere Parioli siglando una nuova importante assenza nella destra politica italiana nata con il Movimento Sociale.
Un’occasione per approfondire con Marco Eboli, primo leader dell’MSI  e di Alleanza Nazionale a Reggio Emilia e di Alleanza, per tanti anni riferimento della destra reggiana e tuttora catalizzatore di simpatizzanti e attivisti di destra grazie a diverse iniziative che periodicamente organizza sul territorio.
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 Eboli, in questi giorni è deceduta all’età di 100 anni Assunta Almirante, moglie del fondatore e leader storico del Movimento Sociale Italiano Giorgio Almirante. Che ricordo ha?
Donna Assunta, sino alla morte di Almirante, avvenuta il 22 maggio del 1988,non aveva avuto un ruolo politico particolare, era la moglie del leader, sempre presente agli eventi importanti, ma mai esposta.

Perché a suo avviso era così influente nelle decisioni politiche di Almirante?
La sua influenza sulle decisioni politiche di Almirante erano più consigli, frutto del loro confronto, non determinanti. Le faccio l’esempio della designazione, da parte di Almirante, di Gianfranco Fini quale suo successore. A donna Assunta piaceva quel giovanotto di nell’aspetto, borghese, ma la decisione la prese Almirante il quale, volendo dare un futuro al Msi, scelse una figura nata dopo la seconda guerra mondiale e la guerra civile italiana, dall’aspetto rassicurante ed eloquio accattivante.

In Israele Fini dichiarò che il “Fascismo è stato il male assoluto”, cosa non condivisa da molti esponenti dell’MSI di allora. Quali politiche di Mussolini furono giuste e perchè?
Fini in Israele era già leader di Alleanza Nazionale quando fece quella dichiarazione. Non piacque alla base e alla dirigenza del partito non perché si volesse difendere il fascismo, in particolare sulle leggi razziali, in merito alle quali la condanna era unanime e l’aveva già assunta Almirante. Il dissenso derivava dal fatto che per noi di destra non esiste né il bene assoluto, né il male assoluto nelle esperienze storiche e politiche.
Non sta a me oggi elencare le politiche di Mussolini, da De Felice in poi, molti storici hanno dato atto al Fascismo di aver realizzato una politica sociale avanzata, la cultura, grazie al Ministro Giovanni Gentile, autore dell’Enciclopedia, alla cui stesura parteciparono anche intellettuali anti-fascisti. L’architettura ci lascia l’Eur a Roma, ma pure in diverse altre città esempi importanti. Le opere pubbliche con la bonifica di intere zone insalubri, la creazione di società statali che favorirono lo sviluppo economico. A fronte di tutto ciò non bisogna mai dimenticare che fu una dittatura e che la destra, dal Msi in poi, ha sempre scelto la democrazia.

Marco Eboli con Giorgio Almirante

A suo avviso dichiararsi fascista oggi è un onore, una vergogna o un reato?
Dichiararsi fascista, come antifascista, è un non-senso nel terzo millennio, perché non sono rimasti quasi più testimoni di quel periodo e non esistono partiti, in Italia, che si richiamino al Fascismo.
La sinistra però, con la presunzione di una superiorità morale, inesistente e auto-proclamatasi giudice della storia, senza aver mai fatto i conti con la propria storia, il comunismo e i suoi massacri, utilizza, quando gli fa comodo, per delegittimare gli avversari, l’accusa di essere fascisti. Tutto risale a Umberto Eco che teorizzò il fascismo universale che si manifesterebbe qualora un  solo elemento di una lista di arbitrari decisi da lui, farebbe scattare l’accusa di fascismo. Come una clava la sinistra l’ha usata, anche di recente contro Fdi, talvolta la Lega. Tutto ciò che è diverso dalla sinistra, per loro è fascismo.

Oggi lei è coordinatore a Reggio Emilia per Fratelli d’Italia: com’è cambiata la destra italiana dall’MSI a FDI?
La destra dal Msi a Fdi è cambiata molto. Sarebbe puerile non ammettere che, soprattutto nei primi anni dalla fondazione del Msi vi fossero pulsioni nostalgiche verso il Fascismo. Poi però vi fu la trasformazione in Alleanza Nazionale, che, per inciso, Donna Assunta non gradì sentendosi investita del ruolo di “custode ideale” dell’eredità politica di Almirante. Fdi è, seppur nel solco dei valori di destra, un partito del terzo millennio, proiettato ad un ruolo da protagonista nel governo nazionale, con l’ambizione di migliorarne la qualità e restando ancorata a punti fermi quali il mai governare con la sinistra ed essere motore di un nuovo centrodestra.

Non crede che Giorgia Meloni abbia flirtato un po’ troppo con Salvini creando un po’ di disorientamento in diversi militanti e simpatizzanti di destra?
Il rapporto di Giorgia Meloni con il leader della Lega Salvini è naturale in una dimensione di alleanza politica e programmatica di centrodestra. Le vicende del Governo Draghi e la rielezione di Mattarella alla Presidenza della Repubblica, hanno sicuramente provocato delle divisioni, non avendo Fdi, a differenza di Lega e Fi, votato né per Draghi né per Mattarella, ma la maggioranza degli italiani è di centrodestra e una casa comune ed una prospettiva di governo bisogna realizzarla insieme.

Cosa significa oggi essere di destra?
La destra oggi ama definirsi patriottica e conservatrice che sono sinonimi e ci richiamano ai valori di sempre. Un Patriota ama la terra dei padri e vuole perpetrarne le tradizioni, i valori. Un conservatore vuole conservare il meglio del passato, quindi le tradizioni ed i valori del Patriota. Tutti e due pongono in primo piano gli interessi dell’Italia e degli italiani nella azione politica. È quello che fa Fdi. Giorgia Meloni è anche presidente del gruppo dei Conservatori europei al Parlamento europeo e il disegno politico che persegue è una alleanza con i Popolari, rompendo l’alleanza con i socialisti, e dare un assetto confederale all’Europa, ossia una alleanza tra Stati sovrani, i quali mantengono la propria sovranità, ma decidono di affidare all’Europa la difesa comune e la politica estera, tanto per fare esempi.

Esiste una persona che potrebbe degnamente essere l’erede di Assunta Almirante?
Donna Assunta non può avere eredi perché era unica nel suo modo di essere.

Marina Bortolani, @nextstopreggio