“Lezioni di memoria”: classi di studenti reggiani commossi nell’apprendere davanti al monumento ciò che accadde nel 1985 allo stadio Heysel

Lezioni di memoria“: è questo il titolo scelto dal Comitato di Reggio Emilia “Per Non Dimenticare Heysel” dell’iniziativa volta a sensibilizzare la gente su una tragica vicenda.

La tragedia avvennne il 29 maggio 1985, poco prima dell’inizio della finale di Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool allo stadio Heysel di Bruxelles, in cui morirono 39 persone, di cui 32 italiane, e ne rimasero ferite più di 600.
In quella tragedia rimase ucciso anche un reggiano, Claudio Zavaroni, 28 anni: un ragazzo solare e pieno di vita, uno sportivo dal cuore grande, che tentò di salvare altre persone quando fu travolto dalla ferocia degli hooligans.

“Capita spesso che la gente si ferma, guarda il monumento, legge la didascalia posta di fronte al monumento -spiega la Presidente Iuliana Bodnari- e qualcuno di noi c’è sempre vicino al monumento. Rossano, il nostro primo volontario, si avvicina e chiede alla persona se sa di cosa si tratta e se vuole avere qualche delucidazione in proposito. Accettano sempre l’invito: qualcuno è già informato, ma non conosce molti i dettagli, quindi ci presentiamo e spieghiamo cosa significa quel monumento”.

“Recentemente abbiamo conosciuto una persona affabile che aveva visto da poso il video su YouTube abbastanza esplicito con immagini forti”, evidenzia Iuliana. “Rossano ha fatto la conoscenza del prof. Fabio che insegna allo Scaruffi dove studiò anche Rossano.
Raccontando i fatti di quella terribile tragedia Fabio dice che gli piacerebbe tantissimo portare sul posto, davanti al monumento, le sue classi, anche perché sentendo i racconti direttamente dalle persine coinvolte sarebbe tutt’altra cosa. Pur rivivendo momenti dolorosi ci si rende conto solo guardando quelle steli quello che avvenne quel giorno”.

Detto e fatto: gli studenti del Prof. Fabio sono stati accompagnati nel parco davanti al Mirabello e tutti in semicerchio hanno ascoltato con molto interesse le spiegazioni di Rossano.
“Così sono nate le nostre “LEZIONI DI MEMORIA” all’aria aperta. sono già venute quattro classi in diverse giornate ed è stato veramente molto appagante vedere i loro sguardi attenti e commessi nel sentire ciò che successe per una partita di calcio”.

Volevano solo vedere una partita di calcio e non tornarono più a casa in 39.
NESSUNA PERSONA E’ MORTA FINCHE’ VIVE NEL CUORE DI CHI RESTA.