Lega: “Diga di Vetto ancora più strategica. La Regione acceleri”

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“Il mutato contesto energetico e geopolitico internazionale rende ancora più indispensabile per l’Emilia- Romagna e per le province di Parma e di Reggio Emilia la realizzazione della diga di Vetto. Occorre accelerare i tempi per la progettazione dell’invaso”.

Così i consiglieri regionali della Lega Emiliano Occhi, Fabio Rainieri, vicepresidente dell’Assemblea legislativa, Gabriele Delmonte e Maura Catellani, che hanno depositato un’interrogazione all’indirizzo della Giunta di viale Aldo Moro per sapere “qual è lo stato dei finanziamenti ministeriali per il progetto preliminare” e, “se in caso di rallentamento dei tempi per l’erogazione dei fondi ministeriali di progettazione si ritenga di trovare forme di anticipazione per mezzo di fondi regionali o di altri enti, relativamente almeno al finanziamento delle prove geologiche e geotecniche come base per l’inizio delle attività progettuali”.

Quello sulla diga di Vetto è un dibattito vivo da tantissimo tempo, intensificatosi negli ultimi anni e finalizzato alla realizzazione lungo il torrente Enza di un invaso in grado di sfruttare le risorse idriche per diversi usi come la ritenzione delle acque per irrigazione dei terreni, l’uso idrico per le industrie, l’uso idropotabile e infine idroelettrico per la produzione e distribuzione di energia rinnovabile.

Nel settembre 2020 l’assessore all’ambiente Irene Priolo, in risposta a un’interrogazione del gruppo Lega, aveva assicurato che la pianificazione regionale in materia di risorse idriche non ha mai posto veti alla realizzazione di invasi di medie grandi dimensioni.

“L’importo della progettazione di fattibilità tecnico-economica è stato determinato in 3.500.000 euro.

Ma questa prima ipotesi progettuale verrà successivamente sottoposta ai procedimenti di VIA e alla verifica di compatibilità con le prescrizioni della Direttiva 2000/60/CE e con i contenuti del Piano di Gestione del distretto idrografico vigente, oltre che alla partecipazione pubblica prevista dalla Direttiva citata, in particolare per interventi di questa complessità. Grazie al progetto preliminare sarà possibile aggiornare l’entità del costo dell’infrastruttura e soprattutto effettuare valutazioni di fattibilità geologica e geotecnica;” hanno rilevato i leghisti.

“Pare però che il Ministero delle Infrastrutture non abbia ancora stanziato i fondi per la progettazione. Eppure la questione appare di primaria importanza a causa del cambiamento nelle modalità di precipitazione, che vedono eventi intensi e concentrati seguiti da lunghi periodi di siccità, che fanno degli invasi la soluzione più idonea a garantire il deflusso minimo vitale dei torrenti appenninici. Ora, di fronte alla crisi energetica e alla necessità di differenziare l’approvvigionamento, la diga di Vetto si rende ancora più strategica per la nostra Regione. Di qui la richiesta a Bonaccini e alla sua Giunta di trovare una soluzione per accelerare i tempi” hanno concluso Occhi, Rainieri, Delmonte e Catellani.