Le richieste di “Priorità alla scuola” su dati e progetti per gli studenti reggiani. “Restituiteci una scuola garante del diritto all’istruzione per tutti”

Studenti in protesta durante la zona rossa guidati dal Prof. Davide Giardina

Priorità alla Scuola Reggio Emilia ha chiesto delucidazioni all’Ufficio Scolastico Territoriale di Reggio Emilia e all’azienda dei trasporti Seta, circa i progetti in ambito scolastico che si intendono attuare per il rientro a scuola degli studenti e studentesse reggiane.

“A oltre un anno di distanza dall’inizio della pandemia, la situazione caotica in cui versano le nostre scuole sembra restare immutata.
Studenti, docenti e genitori hanno pagato un prezzo troppo alto per un rientro al 70%. Dopo più di un anno scolastico passato per la maggior parte dietro lo schermo, il ritorno sui banchi è stato sinonimo di un sovraccarico di prove scritte e orali, mentre un protocollo capestro prevede la quarantena di dieci giorni per ogni classe in cui dovesse verificarsi un caso di positività, sebbene sarebbe più semplice, veloce e sicuro sottoporre le classi al tampone e rimandare a scuola i negativi. Infine, l’inefficienza del trasporto pubblico nelle province di Reggio Emilia e Modena costringe a ingressi scaglionati che sono in moltissimi casi fonte di disagio, anche per la mancanza di mezzi.

Come se tutto ciò non bastasse, l’universo scuola deve fare i conti anche con criticità preesistenti come le aule pollaio. All’inizio della pandemia, la disorganizzazione dovuta allo stato di impreparazione in cui questo virus ha colto tutti noi era forse comprensibile. Dopo ben due anni scolastici vissuti nel fallimento della Didattica a Distanza, la pandemia non può più fungere da pretesto per giustificare le condizioni pietose delle nostre scuole.

Chiediamo pertanto:
1. un resoconto del lavoro che – siamo certi – si sta facendo sui trasporti, al fine di garantire un rientro al 100% in presenza a settembre 2021 e senza ingressi scaglionati a partire da settembre;
2. di conoscere il numero delle aule che mancano in vista del nuovo anno scolastico, nella speranza di assistere a cambiamenti che ci restituiscano una scuola garante del diritto all’istruzione per tutti”.