Le richieste di Priorità alla Scuola a docenti e dirigenti per la ripresa delle attività didattiche. “In alternativa potrebbero verificarsi assenze strategiche”

Studenti in protesta durante la zona rossa guidati dal Prof. Davide Giardina

Ai Docenti di Reggio Emilia e provincia
Ai Dirigenti Scolastici di Reggio Emilia e provincia

Gentili Docenti e Gentili Dirigenti,
       Il ritorno dell’Emilia Romagna in zona arancione a partire da lunedì 12 aprile comporta la buona notizia della ripresa delle attività didattiche in presenza anche per le classi dalla seconda media in avanti, seppure al 50% per gli studenti delle superiori. Tuttavia, il percorso volto al concreto e duraturo miglioramento del nostro sistema scolastico è ben lontano dal potersi considerare terminato. Infatti, la riapertura porta con sé le prime criticità e la maggior parte degli studenti lamenta un’eccessiva mole di lavoro, dovuta al numero spropositato di prove scritte ed orali previste sin dai primi giorni successivi al parziale ritorno in presenza.

Siamo perfettamente consapevoli dell’esigenza dei docenti di portare a termine il programma e di fornire numeri e misurazioni. Di norma, tale necessità rende il periodo conclusivo di ogni anno scolastico particolarmente oneroso per studenti e professori. Tuttavia, siamo altrettanto consci del fatto che la situazione attuale non ha nulla in comune con la normalità.

La pandemia e le conseguenze che comporta hanno colpito tutti in maniera indiscriminata; i giovani non hanno pagato un prezzo inferiore. Riteniamo pertanto inaccettabile che il rientro in presenza venga trasformato in una corsa al voto, senza prendere in considerazione il fatto che i ragazzi siano reduci da un periodo di oltre un anno svolto prevalentemente in DAD. La didattica digitale è soltanto un surrogato, peraltro pessimo, dell’unica forma di didattica possibile, ovvero quella in presenza.

La tendenza attuale, del resto, è in linea con un modello di scuola antecedente alla pandemia in cui il valore attribuito al voto riveste un’importanza spropositata, influenzando negativamente la vita dei giovani e diventando per loro un motivo di ansia e preoccupazione.

Desideriamo il ritorno in una scuola che sia luogo di incontro, di confronto e di socialità, non una fabbrica di numeri e misurazioni. Dopo il conclamato disagio che questa pandemia ha causato sul piano psicologico, non è ammissibile che anche il contesto scolastico diventi fonte di stress per gli studenti.

Di conseguenza, invitiamo i docenti a recuperare il tempo perduto ricostruendo un legame positivo con i ragazzi, augurandoci che in un momento così delicato si decida di somministrare le prove con criterio, rispettando il limite massimo di tre prove, scritte o orali, a settimana. Il buonsenso impone che i voti, per il momento, passino in secondo piano.

Speriamo vivamente che questo appello non cada nel vuoto, affinché venga garantito il benessere di tutta la popolazione scolastica.

In caso contrario non ci sarà da meravigliarsi se gli studenti si troveranno costretti a fare ricorso ad assenze strategiche nelle date predisposte per le interrogazioni orali oppure a consegnare tutti insieme le prove scritte lasciandole in bianco.

Priorità alla Scuola – Reggio Emilia