Le esportazioni reggiane continuano a crescere: +2%. Tessile e abbigliamento i risultati migliori

Dopo il nuovo record stabilito nel 2018 con oltre 10,7 miliardi, nel primo trimestre 2019, infatti, i flussi della provincia di Reggio Emilia verso l’estero sono aumentati del 2,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, portandosi a 2.752 milioni di euro (58,2 milioni in più rispetto al valore gennaio-marzo 2018).

I dati, resi noti dall’Istat e analizzati all’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Reggio Emilia, confermano così non solo la forte vocazione all’internazionalizzazione del tessuto economico reggiano, ma anche una vivacità di scambi che ha portato anche le importazioni – pari a oltre 1.136 milioni di euro nel primo trimestre dell’anno – ad un aumento del 4,4% rispetto allo stesso periodo del 2018.

Il positivo andamento delle esportazioni sconta dati in leggerissimo calo (-01%) calo per la metalmeccanica (che da sola vale il 52,3% del flusso di beni verso l’estero, con 1,4 miliardi di euro tra gennaio e marzo) e una frenata (-3,5%) della ceramica (terzo comparto, per valore, sulle esportazioni reggiane, con 267,9 milioni), mentre tutti gli altri settori appaiono in consistente crescita.

Rilevante, a questo proposito, il risultato del tessile-abbigliamento che, con 487 milioni di merci vendute oltre frontiera (erano 458,7 nel primo trimestre 2018) rappresenta il 17,7% dell’export provinciale e segna una crescita del 6,2%.

Passano poi da 158 a 168,4 milioni, con una crescita del 6,4%, le esportazioni di apparecchi elettrici, settore che comprende, fra gli altri, gli apparecchi per uso domestico e gli elettrodomestici.

L’incremento più consistente – pari al 15,5% – si registra per le vendite all’estero dei prodotti della filiera agroalimentare che, per la provincia di Reggio Emilia, è composta prevalentemente da Lambrusco e Parmigiano-Reggiano. Il valore trimestrale, in questo caso, passa da 139,6 a 161,2 milioni, mentre in lieve calo (-1,3%) risultano le esportazioni di computer, apparecchi elettronici e ottici reggiani, che scendono da 62,7 a 61,9 milioni.

Quanto alle destinazioni, la Germania – con un valore di quasi 407,7 milioni ed un incremento del 6% – si conferma al primo posto nella graduatoria dei principali acquirenti di merci reggiane. Seguono la Francia, con 356,3 milioni di euro e una crescita del 2,9% e gli Stati Uniti che, con 237,3 milioni di acquisti di prodotti reggiani (+5,5% nel trimestre) si confermano il primo partner extra Europa della nostra provincia. Al quarto posto assoluto resta il Regno Unito, che ha fatto registrare un incremento particolarmente rilevante (+ 13,9%, con il valore salito a 211,6 milioni).

Fra i paesi extraUE, valori in calo si sono registrati per la Russia (da 69,6 a 65,8 milioni, con una flessione del 5,5%) e la Cina (-8,3%, per un valore pari a 63,2 milioni).

Sul fronte delle importazioni, la Cina lascia il posto alla Germania che rappresenta, ora, il primo partner per Reggio Emilia, con quasi 157,4 milioni di euro ed un incremento dell’11,2 rispetto al primo trimestre 2018. Al secondo posto, come detto, si colloca la Cina, con un valore dell’import pari a 155 milioni, anche in questo caso in ulteriore crescita, pari all’8,2% rispetto al periodo gennaio-marzo dell’anno scorso.