L’Arcivescovo Morandi ha inaugurato il 38° Festincontro di Azione Cattolica

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Da 140 anni è presente attivamente in diocesi l’Azione Cattolica: in questo lungo arco di tempo migliaia e migliaia di donne e uomini di ogni età hanno fatto dell’apostolato il loro servizio quotidiano. Nel 1960 gli iscritti erano 35.179. Ma non solo in campo ecclesiale si è manifestata la loro opera preziosa: il laicato cattolico ha decisamente  contribuito alla crescita della nostra comunità attraverso l’impegno in campo civile, politico, economico, sindacale, nel mondo del lavoro, della scuola, dell’associazionismo.
Un patrimonio splendido che le generazioni passate consegnano alle nuove perché la fede non venga mai a mancare nella nostra terra.

Lo ha sottolineato l’arcivescovo Giacomo Morandi inaugurando nel tardo pomeriggio di venerdì 10 giugno la trentottesima edizione del Festincontro di Azione Cattolica, in corso al campo Tocci e nei locali della parrocchia di Sant’Agostino.

Nell’omelia il vescovo, prendendo spunto dalla vicenda del profeta Elia, ha sottolineato che la Chiesa non ha tanto bisogno di corsi di aggiornamento, ma di donne e uomini che sappiano leggere l’azione di Dio nella storia. La sindrome di Elia: sono rimasto solo – come si legge nella Bibbia – viene vinta dalla certezza che il Signore è presente, è fedele e consola.

Non si deve dunque assecondare la spirito di rassegnazione. Ottimisti o pessimisti? Il cristiano, ha tenuto a precisare l’arcivescovo Morandi, è l’uomo della speranza, tema ricorrente nelle sue omelie. Infatti la speranza non si fonda su ciò che ognuno è, ma su ciò che Dio è per ciascuno.

Inoltre ha evidenziato che la Chiesa deve essere il luogo della purificazione degli sguardi; il modo in cui ci si guarda nella comunità ecclesiale è indice di annuncio, evangelizzazione o purtroppo di controtestimonianza. Diceva Simone Weil che l’umiltà è accorgersi che gli altri esistono.

Lo sguardo di benevolenza, intriso di misericordia della comunità significa il sentirsi accolto incondizionatamente, lo sperimentare la potenza trasfigurante del Vangelo. Dio è fedele e la storia della salvezza è un cantiere sempre aperto: la grazia del Signore fa ripartire ogni creatura.

Ai laici di Azione Cattolica il vescovo ha raccomandato di essere testimoni di speranza, di misericordia, della fedeltà, dell’amore  di Dio.

Al termine della liturgia, concelebrata dagli assistenti don Daniele Casini e don Gionatan Giordiani, Sara Iotti, presidente diocesana di Azione Cattolica, ha ringraziato l’arcivescovo Morandi per la sua misericordia e il messaggio di speranza che ha evidenziato nella sua colloquiale omelia.

Giuseppe Adriano Rossi