La stoccata della Terenziani all’Università: “Ma quale caro affitti! Le lamentele degli studenti sono ben altre”

Annamaria Terenziani

“L’Università ha problemi di iscritti perché, lamentano gli studenti, la qualità delle lezioni in alcuni casi è trascurata e l’organizzazione del piano di studi è carente. No, tuona il sindacalista ideologizzato di turno, è colpa degli affitti toppo cari! Benchè non centri nulla non si perde l’occasione per dare la colpa ai proprietari di casa e nel frattempo non si risolvono i reali problemi.

Rammento – interviene l’Avv. Annamaria Terenziani presidente della Confedilizia Reggio Emilia, Associazione dei Proprietari di casa – che il contratto per studenti universitari è a canone calmierato, frutto dell’accordo tra le organizzazioni della proprietà e dell’inquilinato. Se poi paragoniamo il canone applicato a Reggio Emilia rispetto a quello di tante altre città universitarie la differenza è del 50% in meno. C’è addirittura chi, iscritto all’Università di Bologna o di Parma, prende casa a Reggio!”

“Forse -prosegue la Terenziani- occorrerebbe lavorare sulla percentuale di detrazione della spesa dell’affitto, pari al 19%, ma ho un po’ paura a proporlo perché in Italia, quando si abbassano le tasse per una categoria, sistematicamente vengono alzate sui proprietari di case.

Dal fronte “case” il problema è semmai che non ci sono abbastanza alloggi disponibili. Molti proprietari non hanno infatti immobili nelle condizioni per poter essere locati perché necessitano di costosi interventi di ristrutturazione. Se ci guardiamo attorno sono moltissimi gli edifici fatiscenti che potrebbero diventare anche alloggi per studenti. Tuttavia, ai fini del Superbonus, sono per lo più edifici unifamiliari con massimali di spesa troppo bassi ed una finestra temporale per eseguire i lavori di ristrutturazione troppo ristretta.

L’importante sul tema Università è rimanere focalizzati sul problema rappresentato dagli studenti, perché diventare il dormitorio di Bologna o Parma non credo fosse nei progetti di nessuno”.