La regione più presente nella Serie A 2019/2020: l’Emilia-Romagna

Non è un caso che ai primi tre posti delle regioni più rappresentate in Serie A, ci siano tre regioni del Nord. In particolare, nel campionato 2019/2020, il Sud Italia è rappresentato solo da cinque squadre sotto l’immaginaria linea di Firenze, se consideriamo Roma e Cagliari come “meridione”. L’Emilia-Romagna è al secondo posto di tutti i tempi in questa speciale classifica e prima nel campionato in corso.

Il podio: Lombardia sugli scudi, seguono Emilia-Romagna e Toscana
Il podio delle regioni che sono riuscite a “mandare” più squadre in Serie A recita Lombardia, Emilia-Romagna e Toscana. Le squadre della Lombardia, esattamente 11 ad aver avuto il vanto di partecipare ad almeno un massimo campionato, insieme collezionano ben 308 partecipazioni totali e in questa statistica Inter e Milan hanno sicuramente dato un contributo fondalentale. Al secondo posto troviamo l’Emilia-Romagna, che con ben 9 squadre e un numero complessivo di 163 presenze totali e il primato nel campionato 2019-2020 si conferma di diritto come una delle regioni italiane in cui si mangia “pane e pallone”, come si suol dire. La Toscana, a quota sette, supera di una sola squadra il Piemonte, ma la regione di Torino vanta un numero maggiore di partecipazioni totali, anche più dell’Emilia: 199 il Piemonte, 138 la Toscana. Per trovare una regione del centro-sud bisogna spostarsi al quinto posto della classifica, dove la Campania, con quattro squadre, condivide la posizione con la Liguria. Subito sopra alle regioni di Napoli, Salernitana, Avellino, Benevento, Genoa e Sampdoria c’è il Veneto, con ben sei squadre totali ad aver partecipato alla Serie A.

Le romane prime del “sud”, Sardegna e Abruzzo ultime in classifica
Impensabile ma vero, il Lazio, la regione della capitale d’Italia si trova a pari merito con regioni quali la Puglia, la Sicilia e la Calabria, con la differenza che Roma e Lazio fanno la voce grossa nella statistica contribuendo a portare le presenze totali di squadre laziali in Serie A a 166. Proprio la società di Claudio Lotito, vista da esperti e dalle quote scommesse sul calcio di Betway al 2 giugno come la vera outsider della favorita Juventus con una quota 3,50, quest’anno ha toccato le 90 partecipazioni al massimo campionato italiano. Nelle retrovie di questa graduatoria per regioni troviamo Friuli, Marche e Umbria con due squadre ciascuno. Fanalini di coda invece Sardegna e Abruzzo, rispettivamente con una sola squadra ciascuna, Cagliari e Pescara. Il club che vanta il maggior numero di presente nella classifica perpetua della Serie A è l’Inter con ben 88 partecipazioni, ma arrivano a 104 le presenze della squadra sponsorizzata Pirelli se si considerano tutti i campionati di massima serie italiani.

Geografia economica: strapotere del Nord
Come anticipato, da questi dati si possono estrapolare degli spunti interessanti, uno fra tutti che esiste una vera e propria geografia calcistica, fatta di tante squadre vincenti al nord. Andando ad analizzare ancora più nel dettaglio questi dati, vediamo che non soltanto gli scudetti sono per esempio suddivisi per molto più dell’80% dalla Toscana in su (considerando soltanto Inter, Milan e Juventus ne contiamo ben 71), ma le partecipazioni delle squadre del Nord Italia sono ben oltre il 70% delle partecipazioni totali ai campionati di Serie A. Le motivazioni in una tale disparità sono sicuramente da attribuire a maggiori investimenti in ambito sportivo e strutturale che hanno permesso a queste società di emergere, grazie a una presenza più massiccia di industrie nel settentrione. Sono infatti soltanto dei veri e propri casi le vittorie di squadre da Roma in giù: ricordiamo il Napoli di Maradona, capace di stare al passo del Milan per quattro anni, così come le ultime vittorie di Lazio e Roma, rispettivamente nel 2000 e nel 2001. Come non menzionare poi lo storico scudetto del Cagliari trascinato da Gigi Riva, uno dei pochi casi di “emigrazione” al contrario, in cui un forte giocatore del nord si trasferì in una squadra del sud, riuscendo a salire sul tetto del campionato italiano.

Non c’è dubbio che il calcio, soprattutto in alcune realtà, significhi ancora qualcosa di più che un semplice evento sportivo e ciò traspare dai sentimenti presenti in quello che è considerato il derby nord-sud fra Juventus e Napoli. Ciò è dovuto a radici profonde presenti all’interno della nostra nazione e a un potere economico delle squadre del settentrione che da sempre hanno avuto la meglio sulle squadre del sud.