La proposta di Possibile: Patrick Zaki diventi cittadino onorario di Reggio Emilia

“Ricorrono oggi i 120 i giorni di detenzione di Patrick Zaki. 4 mesi di prigionia ingiustificata, per un ragazzo asmatico che si trova nel carcere di Tora in Egitto, dove una guardia carceraria è già morta di Covid-19 e – come denunciato da Amnesty International – c’è il pericolo che il virus si diffonda. Qualche giorno fa la detenzione preventiva è stata rinnovata in automatico, senza la presenza dei suoi avvocati, dopo numerose sospensioni dell’udienza a causa del virus.

Patrick non è italiano ma è come se lo fosse. La sua vita, prima dell’arresto, era qui, qui erano i suoi affetti e i suoi studi. E così dovrebbe essere riconosciuto, almeno simbolicamente.
Per questo oggi il comitato reggiano di Possibile, il partito fondato da Giuseppe Civati e attualmente guidato da Beatrice Brignone, ha inviato via mail a tutti i consiglieri comunali del capoluogo una mozione per chiedere che il comune conferisca a Zaki la cittadinanza onoraria e che si impegni per chiedere in tutte le sedi istituzionali opportune il suo rilascio.

Confidiamo nella sensibilità di tutti i consiglieri, sia di maggioranza che di opposizione. Patrick è un ragazzo, la sua vita è in pericolo e non è una questione su cui ci auguriamo che non si aprano polemiche e ci auguriamo che attraverso il loro impegno la mozione possa essere presto discussa e approvata in Consiglio Comunale.

Amr Abdelwahab, uno degli amici di Patrick che più si sta spendendo per la sua liberazione, ha scritto: «La paura più grande per una persona in carcere è quella di essere dimenticata». Che le istituzioni tengano accesa l’attenzione, invece, alimenta la speranza. Il conferimento della cittadinanza onoraria a Patrick Zaki sia un presidio di libertà. Non solo per lui ma per tutte e tutti, e per ogni diritto calpestato”.

Per Possibile Reggio Emilia, Thais Bonini Marco Vassalotti