La Natività del pittore reggiano Maurizio Romani onora la facciata del Santuario del Carmine a Tornareccio (Chieti)

Il mosaico di una commovente Natività che dal 30 agosto risplende sulla facciata del Santuario del Carmine a Tornareccio (Chieti) è stato creato da mani reggiane. L’autore è infatti il noto pittore di Roteglia Maurizio Romani.

L’opera è stata donata da Alfredo Paglione -gallerista e mecenate- e dal 30 agosto arricchisce il museo a cielo aperto di Tornareccio, portando a novantatré le opere esposte in tutto il paese.

Paglione è anche l’ideatore del progetto che a partire da 2006 ha reso Tornareccio, suo paese natio, un unicum in Italia, in virtù di opere che raffigurano bozzetti originali di grandi artisti di fama internazionale come Fioroni, Galliani, Severini, Sassu, Ortega, Calabria, Mattioli, Guccione, Modica, Sughi, Savinio, trasformati in mosaico nell’atelier di Marco Santi del Gruppo Mosaicisti a Ravenna.

L’opera dell’artista Maurizio Romani arricchisce dunque il sagrato del santuario e la vicina via del Carmine che nell’ambito del museo di Tornareccio si caratterizzano per il tema del sacro, in virtù di una ricca serie a tema mariano e una splendida via crucis che hanno ottenuto anche il plauso del cardinale Angelo Comastri, vicario del Papa e arciprete della Basilica di San Pietro, che ha visitato Tornareccio nel 2018 rimanendone affascinato.

Molto particolare ed elegante la collocazione della Natività del nostro concittadino: la facciata del Santuario diocesano della Madonna del Carmine, cuore della religiosità popolare tornarecciana, dove la Vergine sarebbe apparsa a due pastori proprio il 30 agosto di un imprecisato anno del XVI secolo. Particolarmente pregiato, inoltre, il bozzetto da cui è stato tratto il mosaico, ispirato a un capolavoro del Rinascimento come la “Natività” di Lorenzo Lotto.

Commenta Alfredo Paglione: “Sono nato proprio nel quartiere del santuario della Madonna del Carmine e al suo restauro contribuì anche mio padre Ottavio. Sono dunque molto legato a questo luogo, in termini affettivi e devozionali. Le due nuove opere (ndr, l’altra opera donata sempre da Paglione è la Pietà di Vignozzi) sono particolarmente prestigiose in virtù di due grandi artisti contemporanei come Vignozzi e Romani che si sono lasciati ispirare da due maestri rinascimentali e che renderanno il nostro amato santuario ancora più bello, in forza di un affascinante connubio di arte e devozione”.

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MAURIZIO ROMANI (biografia tratta dal sito dell’artista www.maurizioromani.it): Nel 1986 Alfredo Gianolio e Angela Nascimbene – Cucchi curano la sua prima personale presso la Galleria Il Voltone di Reggio Emilia. Negli anni novanta per Romani la frequentazione del mondo artistico si alterna al ritiro produttivo a Roteglia (Reggio Emilia) dove Maurizio è nato (1955) vive e lavora.Dagli anni degli esordi, l’artista ha la possibilità di evolversi in diverse direzioni, attraverso diversi generi pittorici e valendosi di varie tecniche. Viene molto apprezzato per le sue nature morte, caratterizzate da una superba perfezione tecnica e da un intenso lirismo, alle quali sono state dedicate numerose mostre, per esempio quella curata da Pietro Zampetti del 1991 ad Ancona, o quella di Giulianova del 2003 presentata da Carlo Fabrizio Carli, o ancora nel 2005 quella presentata da Armando Ginesi a Castellarano.Tuttavia anche la pittura sacra ha rappresentato uno degli indirizzi percorsi dall’artista, sia con la pittura ad olio, ma più recentemente con uno studio comprendente una trentina di disegni di rara bellezza a grafite su carta dedicati al Cantico dei Cantici, presentati con una mostra itinerante approdata anche a Urbino alla Bottega Giovanni Santi, casa natale di Raffaello.Lo studio dell’arte figurativa dal dopoguerra fino ad oggi in ambito europeo e non solo, incentivano il maestro a flettere il suo linguaggio nel genere del paesaggio, dove già da tempo si è cimentato con l’incisione, una delle tecniche, assieme al disegno, più amate dall’artista, che ora vi si dedica anche con la pittura ad olio, quasi traducendovi le stesse sfumature che il disegno offre.Attualmente le sue opere sono in permanenza in diversi importanti musei tra cui ricordiamo la Fondazione Umberto Mastroianni e il Museo dello Splendore di Giulianova. (Iolanda Gibellini)

nsr