La Diocesi ricorda Mons. Mora a 10 anni dalla scomparsa

Dieci anni or sono, il 21 giugno 2008 si spegneva all’età di 92 anni e dopo 68 di sacerdozio mons. Giuseppe Mora, figura emblematica del presbiterio diocesano, vicario generale di due vescovi: Gilberto Baroni e Giovanni Paolo Gibertini.

Mons. Mora, nato a Gattatico il 16 gennaio 1916 – nel pieno del primo conflitto mondiale – venne consacrato sacerdote, assieme a 21 confratelli, dal vescovo Eduardo Brettoni il 9 giugno 1940. Subito dopo l’ordinazione fu destinato come insegnante e vicerettore nel Seminario di Marola, dove rimase,dimostrando precipue doti di educatore, docente e direttore spirituale, sino al 1966, quando mons. Baroni lo volle vicario generale della diocesi; incarico che mantenne colò suo successore sino al 1995.

Una funzione estremamente delicata, importante e gravosa al contempo che mons. Mora assolse sempre con estrema disponibilità, saggezza, delicatezza, discrezione, tenacia e spirito di servizio alla sua Chiesa e ai suoi Pastori, dimostrando elevate doti spirituali ed umane, profonda cultura, grande competenza giuridica ed amministrativa, soprattutto attenta preoccupazione pastorale per la sua diocesi. La figura asciutta, il passo svelto, l’affabilità, la semplicità sono stati tra i tratti distintivi di questo instancabile sacerdote, vera memoria storica della Chiesa reggiano-guastallese, presbitero di profonda fede, di intensa vita di preghiera e di offerta generosa e continua di sé anche nella malattia; così ebbe a ricordarlo Camillo Rossi

Incalcolabili le ore ha trascorse nell’ufficio al primo piano della Curia incontrando ed ascoltando sacerdoti, laici, religiosi; sbrigando montagne di pratiche; affrontando situazioni problematiche; fornendo puntuali e saggi consigli! Quanti i poveri che da lui sono accolti ed aiutati! Numerosi e delicati i ruoli rivestiti in diocesi: presidente del Consiglio per gli affari economici, della Commissione d’arte sacra (dal 1966 al 1996), dell’Istituto per la dottrina cristiana incarico in cui ha dimostrato una particolare attenzione nella gestione e sviluppo dell’Istituto San Vincenzo de’ Paoli.

Persona estremamente semplice e modesta, pur insignito del titolo di protonotario apostolico dal 1981 e di canonico di San Prospero e della Cattedrale, mons. Mora ha sempre indossato la semplice talare nera senza alcuna filettatura rossa.

La Chiesa reggiano-guastallese ricorderà giovedì prossimo, 21 giugno, il decimo anniversario della morte di mons. Giuseppe Mora con una solenne concelebrazione eucaristica presieduta alle 10.30 nella cripta della cattedrale da mons. Paolo Rabitti, arcivescovo emerito di Ferrara-Comacchio.

La figura e l’opera di mons. Mora sono ripercorse in un articolato e documentato profilo pubblicato nel fascicolo n. 43 di “Memoria Ecclesiae”, inserto del settimanale diocesano “La Libertà”: testi a cura di mons. Emilio Landini; redazione, Giuseppe Giovanelli.Mons. Mora ha lasciato un “Diario intimo”, scoperto nel febbraio scorso e pubblicato in ampi stralci, da cui emerge una straordinaria personalità nel cammino spirituale e una fine sensibilità umana.

 Gar

(Nella foto: mons. Mora (a destra) assieme a Camillo Rossi e a suor Maria Giuseppa Lenzi nell’Istituto San Vincenzo)