“La cultura al centro della politica economica”, intervento del presidente di Confcommercio Davide Massarini

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Davide Massarini, Presidente Confcommercio Reggio Emilia

Al riparo dalla canicola estiva in un centralissimo caffè cittadino le notizie riportano chiari e dolenti segnali d’antropocene ed è forse anche il momento per qualche introspezione politico economica locale, ammesso che di locale ci sia ancora qualcosa.
Sì perché a partire dal caro energia che preoccupa e non poco anche i Primi cittadini reggiani, il Covid, la siccità, la difesa e la fortificazione della pluralità distributiva sono tematiche nodali ma difficilmente risolvibili da un centralissimo caffè cittadino.

A questo si aggiunge il PNRR reclamato come panacea di tutti i mali che ha generato una serie di aspettative che se non corrisposte rischiano di scaricarsi sui corpi intermedi nel passaggio tutt’altro che scontato ma necessario che per altro distingue la riqualificazione urbana dalla rigenerazione urbana e che vede trasversalmente risorse senza precedenti per le stesse ma che trova nelle tempistiche e nella complessità delle domande un limite. In particolare per i Comuni più piccoli che così come le micro imprese sembrano non essere nei piani per il futuro: il piccolo e bello sembra trovi spazio solo in una poetica narrativa. I venti economici sono tutt’altro che a favore della micro impresa e del piccolo Comune; parola d’ordine: consorziatevi, unitevi e allacciate le cinture.

Come ricordava Luca Tamini a un recente seminario il PNRR ha spostato l’interlocutore, la cultura è al centro della politica economica. In tutto il PNRR non compare la parola commercio. Questa epoca è segnata dal superamento della dimensione settoriale in cui la città diventa una fabbrica di servizi. Per cogliere al meglio questa opportunità servono una regia unitaria e competenze trasversali, nuove professionalità e profili manageriali.

Sulla base anche di quanto sopra abbiamo a più riprese sostenuto che la figura di un manager distrettuale oggi é più che mai auspicabile per non dire imprescindibile per governare il centro storico, il suo rilancio, i rapporti con l’Arena RCF e con il turismo accessibile ed é questa una figura che prescinde dalle dimensioni della città ed è valida pertanto non solo per il Capoluogo.

Ora, anche esauritisi gli effetti delle misure una tantum sugli energetici, l’area del disagio sociale è tornata a crescere. I moderati miglioramenti rilevati sul versante della disoccupazione non riescono a compensare le decise accelerazioni che si registrano sul versante dei prezzi. Questa tendenza, sulla base delle prime stime relative alle dinamiche inflazionistiche nel mese di giugno, non sembra destinata a esaurirsi nel breve periodo. I rischi di riflessi negativi, nei prossimi mesi, sui comportamenti delle famiglie, sulle possibilità di recupero dell’economia e sul mercato del lavoro, che già mostra segnali d’indebolimento, diventano sempre più concreti, con un conseguente ampliamento dell’area del disagio sociale.

Per evitare di deprimere i consumi e congelare la ripresa è necessario quindi che l’Europa metta un tetto al prezzo del gas e il Governo agisca più incisivamente su caro energia e cuneo fiscale. Questo é quanto incessantemente chiediamo preoccupati dal rischio che quello che non ha fatto la pandemia lo faccia la bolla inflazionistica.

Sarebbe auspicabile inoltre un intervento regionale per le micro/piccole imprese che incentivi il fotovoltaico tramite banche e consorzi fidi.

Certo é che anche l’autunno si preannuncia caldo dal centralissimo caffè cittadino.

Davide Massarini, Presidente CONFCOMMERCIO-IMPRESE PER L’ITALIA REGGIO EMILIA