La crisi rallenta a fine anno, ma il 2020 resta pesantissimo per l’artigianato reggiano

Si è attenuato, nell’ultimo periodo del 2020, il calo registrato dai principali indicatori economici dell’artigianato reggiano.
Dopo la pesante flessione – pari al 24% – registrata dalla produzione nel secondo trimestre dell’anno passato, nei mesi successivi la diminuzione si è leggermente ridotta, pur rimanendo assolutamente rilevante, fino al -9,3% del trimestre ottobre-dicembre rispetto all’analogo periodo del 2019.

I dati dell’indagine congiunturale del sistema camerale, focalizzata sull’artigianato e analizzati dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio, confermano dunque le notevoli ripercussioni dell’emergenza sanitaria sull’economia reggiana e, in particolare, proprio sull’artigianato.

I giudizi delle imprese sull’andamento della produzione nel periodo ottobre-dicembre 2020 rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente permettono di valutare la diffusione della tendenza in corso: solo una impresa intervistata su quattro ritiene che i livelli produttivi del quarto trimestre del 2020 siano rimasti invariati rispetto ad un anno prima, mentre il 54% ha rilevato una diminuzione della produzione e la quota di aziende che ha registrato un incremento non è andata oltre il 19%.
L’andamento del fatturato registra un trend analogo a quello della produzione, con la punta di massima diminuzione, rispetto ad anno prima, nel periodo aprile-maggio (-24,7%) e poi, via via, una attenuazione del calo che, dopo il -10% del terzo trimestre, si è attestato al -8,6% dell’ultimo periodo del 2020.

Anche per gli ordinativi, così come per la produzione e il fatturato, il calo osservato nel trimestre ottobre-dicembre dell’anno passato è stato il più contenuto del 2020. Il -9,3% registrato dagli ordini è stato fortemente influenzato dall’andamento della componente estera: nel quarto trimestre sia il fatturato che gli ordinativi oltre frontiera dell’artigianato reggiano hanno segnato una flessione superiore al 20% per ciascuno degli indicatori analizzati.

Relativamente alla struttura dell’artigianato della provincia di Reggio Emilia, alla fine del 2020 erano 18.417 le imprese artigiane insediate sul territorio, lo 0,2% in meno rispetto al dicembre 2019. Poco meno della metà, precisamente 8.882 aziende – consistenza analoga rispetto ad un anno prima quando le imprese edili erano 8.880 -, svolge attività nelle costruzioni; sono, poi, il 22,2% del totale le aziende manifatturiere artigiane, in flessione dell’1,7% se confrontate con il dato del 2019. Il calo è da attribuire prevalentemente alla riduzione del 3,6% della base imprenditoriale delle industrie metalmeccaniche (scese da 1.398 a 1.48 unità) e del 2,9% del tessile-abbigliamento (807 imprese nel 2020).

Registrano andamenti in crescita, invece, le attività dei servizi per le imprese che passano da 2.624 a 2.657 unità (+1,3%), con buoni andamenti soprattutto per quelle che svolgono attività di servizi per edifici e paesaggio e di supporto per le funzioni di ufficio (+4%) e le aziende di produzione software, consulenza informatica e altri servizi informatici (228 imprese, +10,1%).