La città ha reso omaggio al giornalista gentiluomo Mario Guidetti. Fra le ultime battaglie, la lotta alle cause temerarie contro i giornalisti indipendenti

Celebrazione Santa Messa funebre di Mario Guidetti

Un fiume di persone ha voluto rendere omaggio a Mario Guidetti nel giorno del funerale, il giornalista galantuomo scomparso il 2 gennaio dopo l’aggravarsi di una malattia diagnosticata un anno fa.
Oltre ai vertici dei giornalismo reggiano e regionale (Giuseppe Rossi e Marina Bortolani, Presidente e Vicepresidente di Assostampa, Giovanni Rossi ed Emilio Bonavita, Presidente e Vicepresidente dell’Ordine dei Giornalisti dell’Emilia Romagna) c’erano il Sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi, il portavoce Giovanni Vignali, il Presidente provinciale dell’Anpi Ermete Fiaccadori, la Consigliera regionale Stefania Bondavalli, rappresentanti della Croce Rossa (ndr, come Fabio Zani, amico e collega giornalista) di cui Guidetti è stato fra i fondatori, e tanti giornalisti e fotoreporter reggiani.
Un grande abbraccio della città intera, sentito, commosso e caloroso, com’erano i suoi abbracci quando incontrava le persone a cui voleva bene.

La celebrazione della Santa Messa funebre, svoltasi in forma privata, è stata affidata a padre Lorenzo Volpe, superiore dei Cappuccini di Reggio Emilia che ha ricordato con gratitudine l’impegno di Guidetti nel raccogliere fondi annualmente a favore della mensa dei Capuccini. In prima figlia la moglie Paola Campioli con i figli Alessia e Filippo.

Sono state tantissime le battaglie civili di Mario Guidetti, sempre svolte con passione, convinzione e coraggio, fino a varcare le aule del tribunale per ottenere giustizia.
Fra le ultime, quella contro le liti temerarie che sempre più spesso vengono portate avanti contro la stampa e i giornalisti indipendenti: “Bisogna fare assolutamente qualcosa, il giornalista libero che ha subito una causa temeraria, finché non è conclusa, perde anni di serenità, soldi e nel frattempo viene messa a dura prova il proseguimento del suo lavoro dalla schiena dritta”.

Libertà, libertà, libertà. Mario Guidetti era un uomo libero, l’ha dimostrato in ogni campo in cui ha operato, lasciando così un’eredità importante. Spetta a chi l’ha amato e stimato portare avanti le sue battaglie con la stessa convinzione e grinta. Solo così chi ha lasciato questa vita terrena, rimarrà vivo in mezzo a noi e nei nostri cuori. Per sempre.

@NextStopReggio