Festa della Donna: a Reggio Emilia un 8 marzo di sciopero femminista globale

Per il terzo anno consecutivo l’8 marzo le donne di Non Una Di Meno inonderanno come una marea le piazze e le vie di Reggio Emilia e si stringeranno idealmente alle donne e alle soggettività lgbtqi+ di altri settanta e più Paesi al mondo, rifiutando stanchi rituali celebrativi e incrociando le braccia per liberare il proprio tempo di vita.

Non Una Di Meno, all’unisono con l’associazione Nondasola, una delle anime fondatrici del movimento, ha lanciato con ancor più vigore quest’anno, anche nella nostra città, lo sciopero globale, attingendo alla forza di un movimento femminista internazionale che – in poco meno di tre anni – ha saputo mettere al centro dell’agenda e del dibattito politico, dentro e fuori i movimenti, il tema della violenza strutturale sulle donne e della questione di genere, trasformandola nell’elemento propulsore di una tensione trasformatrice generale.

Sarà sciopero da ogni attività di produzione e riproduzione sociale, formale o informale, gratuita o retribuita, dalle dimissioni in bianco, dal lavoro nero, dalla disparità salariare tra uomo e donna (che varia tra il 20% e il 40% in base all’ambito professionale), dai ricatti sessuali e dalle molestie sui luoghi di lavoro, da quel lavoro di cura disconosciuto che grava ancora pesantemente sulle nostre spalle. Sarà sciopero per rivendicare un reddito che noi vogliamo di autodeterminazione, non strumento di subordinazione, umiliazione, mantenimento e controllo della povertà come quello varato dal governo.

Sarà sciopero dai ruoli e dalle gerarchie di genere in cui tenta di imprigionarci il patriarcato e che, in un circolo vizioso scientemente creato, alimentano l’oppressione e la discriminazione e dell’oppressione e discriminazione si nutrono. Sarà sciopero contro la violenza maschile sulle donne e la violenza di genere, che è strutturale perché attraversa in modo sistematico e pervasivo ogni ambito della nostra vita, dal lavoro alla scuola, dalle relazioni ai tribunali, dalla famiglia agli ospedali. Contro la violenza fisica e psicologica che subiamo nelle strutture sanitarie, dove l’alto tasso di medici obiettori, il difficile accesso alla pillola Ru486 e la pressante presenza dei prolife – sorprendentemente anche nella nostra regione e provincia – rendono l’applicazione della Legge 194 una corsa ad ostacoli, privandoci della libertà di scegliere sui nostri corpi.

Sarà sciopero contro la strumentalizzazione in chiave razzista della violenza maschile sulle donne che non ha colore della pelle, contro chi vorrebbe convincerci del contrario e contro chi specula su di noi per legittimare politiche securitarie e razziste. Contro le narrazioni tossiche che associano, in un automatismo becero quanto pericoloso, la violenza sulle donne e l’immigrazione.

Sarà sciopero contro le manovre e politiche razziste, sessiste e liberticide di un governo che sta cambiando in peggio la vita delle donne e di tutte le marginalità sociali: la Legge Salvini, che impedisce l’autodeterminazione delle migranti e dei migranti, legittima la violenza razzista e tenta di ammutolire il dissenso; il Disegno di legge Pillon su separazione e affido, che attacca le donne strumentalizzando i figli; le mozioni antiabortiste targate Lega che, partendo da Verona, stanno provando ad imporsi su tutto il territorio nazionale, perché in esse si riconosce un complessivo disegno patriarcale, razzista ed autoritario, un piano in cui riecheggia l’avanzata delle destre reazionarie, in Europa come nel mondo. Sarà sciopero contro la chiusura degli spazi delle donne e lo svilimento dei centri antiviolenza, che da sempre costituiscono luoghi di riappropriazione materiale e simbolica, di consapevolezza e fuoriuscita dalla violenza.

Sarà sciopero dai e dei consumi per riaffermare la nostra volontà di imporre un cambio di sistema e un altro modo di vivere sulla terra alternativo alla guerra, alle colonizzazioni, allo sfruttamento della terra, dei territori e dei corpi umani e animali.

L’8 marzo lo sciopero generale di 24 ore di tutte le categorie pubbliche, private e cooperative è stato proclamato dalle sigle sindacali CUB, USI e USI-AIT, USB, SGB e Confederazione COBAS (SI Cobas, ADL Cobas, Cobas Comitati di Base della Scuola e SLAI Cobas per il sindacato di classe), garantendo così piena “copertura” a chiunque voglia scioperare.

La mobilitazione delle donne durerà per l’intero arco della giornata e culminerà nel corteo cittadino che si snoderà per le vie della città, con ritrovo e partenza in Piazza Martiri del 7 Luglio, come da programma allegato.

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Programma della giornata

H 9 -18 LE PIAZZE DELLO SCIOPERO

H 9 – 12: Flashmob, presidi, volantinaggi in Piazza Prampolini, Piazza Fontanesi, Piazza S. Prospero, Piazza Martiri del 7 Luglio

H 9 – 11: Lunenomadi in piazza. Colazione interculturale tra donne in Piazza Martiri del 7 Luglio

H 12.30: “Comincia con U” Performance Utinerante tra Teatro Valli, Piazza Prampolini e Biosteria Ghirba – Ritrovo davanti al Teatro Valli alle H 12

H 15 – 17.30: Casa delle Donne-Centro Antiviolenza in Piazza Martiri del 7 Luglio

H 18: Ritrovo in Piazza Martiri del 7 Luglio per il CORTEO FEMMINISTA GLOBALE

A seguire “DJ set al femminile” alla Biosteria Ghirba e “Matilde Attack” alla Polveriera