K-Lab, un progetto che unisce la fragilità con la creatività

Anche la fragilità può generare bellezza. “K-Lab storie di incontri” è un collettivo che sviluppa progetti di comunicazione, pensa e produce oggetti di design, eventi e performance, attraverso l’incontro fra persone che provengono dal mondo creativo, imprenditoriale e il mondo legato alla fragilità.

La Cooperativa Sociale Onlus L’Ovile ha creduto nel progetto condividendone gli sforzi, la quotidianità, le passioni e ha lanciato con K-Lab con l’apertura di un nuovo shop in centro, precisamente in via della Croce Bianca, inaugurato sabato pomeriggio alla presenza di tantissime persone, tre le quali Annalisa Rabitti, promotrice dell’iniziativa. Grafici, architetti, illustratori, designer, scenografi e altri professionisti si sono messi in gioco in modo diverso per lavorare assieme alle capacità delle persone fragili, riconoscendo loro valore e canalizzando le loro risorse in modo produttivo, dando quindi dignità e giusto riconoscimento al loro talento.

K-Lab nasce dal desiderio profondo di valorizzare le fragilità e le differenze attraverso la creatività e la bellezza; nasce da una modalità di progettare, che parte dai punti di forza e dalle capacità, con la convinzione che la fragilità sia una davvero risorsa.

Gabriele Mariani (al centro)

“K-Lab è un progetto che unisce la fragilità con la creatività – spiega Gabriele Mariani, direttore della Cooperativa L’Ovile – Un progetto nel quale ragazzi con diversi tipi di fragilità, disabili, persone in carcere, donne vittime di tratta, si incontrano con professionisti della creatività per creare progetti unici per poi presentarli in questo negozio e venderli, attraverso il quale possono farsi conoscere. K-Lab, più che un negozio, è prima di tutto un progetto di inclusione della fragilità che permette quindi un incontro tra vari tipi di fragilità, un incontro che può essere artistico, bello e importante”.

Lorenzo Chierici

[ngg src=”galleries” ids=”19″ display=”basic_thumbnail”]