Inverno bollente, Coldiretti: “Sconvolti i tempi della natura, in difficoltà attività agricole di stagione”

Le elevate temperature confermano l’anomalia di un inverno bollente con una temperatura che fino ad ora è stata in Italia superiore di 1,65 gradi la media storica. È quanto afferma Coldiretti sulla base delle elaborazioni su dati Isac Cnr relativi al mesi di dicembre e gennaio nel sottolineare che con il caldo anomalo e la mancanza di pioggia è già scattato l’allarme in un numero crescente di regioni dove si stanno facendo i conti con la siccità nelle campagne con difficoltà per le coltivazioni e nei pascoli per l’alimentazione degli animali.

Il livello idrometrico del Po è sceso ed è basso come in piena estate ma anomalie si vedono anche nei grandi laghi che hanno percentuali di riempimento che vanno dal 25% di quello di Como al 28% dell’Iseo. È quanto emerge dal monitoraggio di Coldiretti dal quale si evidenzia che il livello idrometrico del fiume Po al Ponte della Becca è di -2,4 metri, lo stesso di metà agosto scorso. Sono gli effetti – sottolinea Coldiretti Reggio Emilia – del grande caldo e dell’assenza di precipitazioni significative in un inverno bollente.

Nelle campagne reggiane, così come nel resto d’Italia, si fanno i conti con il clima anomalo che ha mandato in tilt la natura con piante in fiore e allarme siccità. Nelle nostre campagne – commenta Coldiretti Reggio Emilia – gli albicocchi hanno già le gemme e la vite è in ripresa vegetativa nonostante non siano ancora concluse le potature stagionali.

Anche le api sono uscite anzitempo in cerca di pollini e nettare come se fosse primavera inoltrata così come le chiocciole che si sono risvegliate dal letargo alcuni mesi prima del tempo.

I terreni secchi seminati a cereali, ad esempio, o con altre orticole rischiano di non far germogliare le piantine e avrebbero già la necessità di una irrigazione di soccorso.

«La problematica che può avanzare – commenta il direttore di Coldiretti Reggio Emilia Maria Cerabona – è il rischio di gelate e di un repentino abbassamento delle temperature che bloccherebbe la gemmazione e le fioriture già partite oppure piogge violente che potrebbero spazzare via le piantine rimaste deboli».

La siccità e le alte temperature di questo inverno creeranno problemi alle nostre colture principali – ricorda Coldiretti Reggio Emilia – come cereali, frutta e ortaggi, ma anche alle semine di questo periodo, come la bietola e il pomodoro, meloni e cocomeri.

L’andamento meteorologico sempre più anomalo è conferma, purtroppo, del riscaldamento globale e di i cambiamenti climatici in atto che si manifestano – continua la Coldiretti reggiana – con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal maltempo alla siccità.

«L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre – continua la Cerabona – vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici ma è anche il settore più impegnato per contrastarli. Una nuova sfida per le imprese agricole che – sostiene la Coldiretti reggiana  – devono interpretare le novità segnalate dalla meteorologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio.

«Il rischio che si corre lasciando scivolare via l’acqua quando c’è, come per le due piene del torrente Enza – conclude il direttore di Coldiretti Reggio Emilia – non porta conseguenze negative solo al settore agricolo ma anche all’uso civile. È difficile pensare che ci sia la volontà di continuare a contrastare politiche volte al raggiungimento dell’equilibrio idrico».

La natura in tilt e il clima pazzo non aiutano certamente la programmazione colturale in campagna ma espongono le piante anche al rischio di gelate nel caso di brusco abbassamento delle temperature con conseguente perdita delle produzioni e del lavoro di un intero anno.

La lunga assenza di piogge e le temperature insolitamente miti di questo strano inverno – aggiunge Coldiretti – ha appena portato la Protezione civile dell’Emilia-Romagna a segnalare il pericolo di incendi boschivi per il restante mese di febbraio. 

s.a.