Intervista alla neo Presidente della Pallacanestro Reggiana Veronica Bartoli: storia, passioni e sfide nella nuova avventura sportiva che rivoluzionerà il basket a Reggio Emilia

E’ stata presentata oggi in conferenza stampa presso la sede Landi SPA la nuova compagine societaria della Pallacanestro Reggiana che ha tutti i presupposti per rivoluzionare il basket a Reggio Emilia (leggi qui). Oltre allo storico patron Stefano Landi, sono entrati in società con la medesima quota del 20% ciascuno la famiglia Bartoli rappresentata da Veronica ed Enzo (fondatore della ICE venduta nei mesi scorsi a un fondo americano), Enrico San Pietro (direttore generale di Unipol Sai), Graziano Sassi (Amministratore Delegato di Gs Brands) e Andrea Baroni (Amministratore delegato di End Holding).

Dopo la nomina ad Amministratore Delegato di Alessandro Dalla Salda, il CDA ha scelto all’unanimità Veronica Bartoli nel ruolo di Presidente della Pallacanestro Reggiana.
Un volto nuovo a Reggio Emilia, che si farà presto conoscere e apprezzare per le qualità intrinseche di una persona eclettica per interessi e passioni, e che ha sempre fatto dello sport una cornice importante nella propria vita. Laureata in Economia Aziendale, da sempre affianca il padre Enzo nelle gestioni aziendali facendosi stimare anche nell’ambito professionale per competenze e approccio con collaboratori e dipendenti. NextStopReggio l’ha intervistata.

Presidente, ci descriva innanzitutto Veronica Bartoli in tre parole.
Sport, famiglia e cucina. Sport: la mia passione fin da bambina. Ho iniziato a giocare a pallavolo a 8 anni, poi, nonostante un grave infortunio, sono arrivata in serie B e ho giocato fino a 38. Oltre alla pallavolo ho praticato inoltre altri sport, seppur in modo “goliardico”, dal tennis allo sci e anche al basket. Denominatore comune la voglia di vincere, perdere non mi è mai piaciuto. Famiglia: ho avuto la fortuna di poter fare la mamma quasi a tempo pieno dedicando la maggior parte delle mie energie ai miei bellissimi ragazzi, Valentina e Filippo di cui vado molto fiera. Cucina: mi piace e mi rilassa dilettarmi per me e per gli amici. La buona tavola e il buon vino non mancano mai a casa nostra.

Chi la conosce fin dall’adolescenza evidenzia che quando c’erano le partite del basket e lei si incontrava con le sue amicizie, ad un certo punto salutava tutti velocemente per andare a vedere i match in via Guasco insieme a suo padre.
E’ vero. Sono tifosa fin dai tempi delle Cantine Riunite e la Pallacanestro Reggiana fa parte della mia infanzia. Il mio idolo era Roosevelt Bouie. Da bambina andavo con mio padre al palazzetto; essendo lui molto impegnato e spesso via per lavoro, ricordo quei momenti come un momento prezioso di condivisione padre/figlia.

Veronica con il padre Enzo Bartoli

Quali saranno le sfide principali in questo nuovo percorso sportivo?
Oggi posiamo il primo mattoncino per creare una nuova società completamente rivoluzionata. La prima sfida sarà quella di creare un team -dallo staff ai giocatori- compatto, che condivida gli obiettivi con grinta e passione e unito da una chimica comune. La seconda sfida, di non secondaria importanza, sarà la fiducia e il sostegno dei nostri tifosi, cuore pulsante a fianco della squadra e degli sponsor, tassello fondamentale che ci permetterà di realizzare il nostro progetto per una stabilità futura. Poi il resto verrà…

A proposito di tifosi, quanto sono importanti durante lo svolgimento di una partita di basket?
Il tifo è sempre fondamentale. Essere sostenuti da una tifoseria che crede in te e non ti molla nei momenti più duri può fare la differenza e far girare la partita. Il tifo entra in campo e ti dà la carica giusta. Il tifo ti può mettere le ali ai piedi o, viceversa, farti cadere al suolo e farti sentire solo. Da sportiva ho provato entrambe le situazioni.

Perchè ha deciso di accettare l’avventura nella Pallacanestro Reggiana?
La Pallacanestro Reggiana è un valore che appartiene alla nostra città, fa parte di noi. C ‘era il rischio, molto concreto, che non esistesse più o che i diritti fossero ceduti ad altre città. La mia famiglia si è sentita coinvolta in questo salvataggio, sia come storici tifosi, sia come reggiani. La Pallacanestro Reggiana doveva continuare a vivere e vivere nella nostra città. Da qui il mio massimo impegno e disponibilità per sostenere questo obiettivo.

Cos’hanno in comune gli sport che ha praticato con il basket?
Denominatore comune di tutti gli sport sono la passione, la dedizione, il sacrificio e la disciplina. Seguo tanti sport diversi, dalla scherma allo sci al nuoto e quando vedo un nostro atleta vincere mi riempio di gioia perché so quanto lavoro, sacrificio e cuore ci siano dietro a quella medaglia.

Quanto è importante a suo avviso praticare sport?
Lo sport fatto a qualsiasi livello ci insegna a cadere per poi rialzarci, a porci degli obiettivi da raggiungere da soli o facendo parte di una squadra. Ci insegna rispetto, condivisione e disciplina. Mi dispiace che troppi bambini non abbiano la possibilità di fare sport, perché credo fortemente nel suo valore educativo. Mi piacerebbe infatti trovare il modo per incentivare lo sport tra i più piccoli. Il mio sogno sarebbe avere strutture organizzate sul modello anglosassone dove scuola e sport si affiancano per far crescere al meglio i nostri figli.

Cosa pensa della scelte attuate finora dall’Amministratore Delegato Alessandro Dalla Salda fresco di nomina?
La sua nomina è stata condivisa con i soci in quanto abbiamo profonda stima in lui. Lo reputo un professionista con tantissima esperienza alle spalle che in passato ha dimostrato egregiamente il suo valore. Oggi anche per Dalla Salda si apre una nuova e stimolante sfida. Abbiamo iniziato col piede giusto e sono molto fiduciosa per il futuro.

Marina Bortolani, @nextstopreggio