Intervista a Sabrina Pignedoli, Capolista elle elezioni Europee per il M5S. “Il mio impegno contro la Mafia, anche in Europa”

Sabrina Pignedoli, 36 anni, è candidata come capolista nel Collegio Elettorale Nord-Est alle Elezioni Europee del 2019 con il MoVimento 5 Stelle. Dopo la laurea e la scuola di Giornalismo si è dedicata all’inchiesta. Ha vinto diversi premi in ambito giornalistico e di recente è diventata anche consulente della Commissione antimafia. “Non ho avuto paura di raccontare le dinamiche collegate alle infiltrazioni della ‘ndrangheta nel territorio di Reggio Emilia, con propaggini anche in Lombardia e Veneto. Ho subito pesanti minacce ed intimidazioni ma, nonostante tutto, tramite le mie inchieste sono riuscita ad anticipare eventi e collegamenti che poi sono stati approfonditi dalle indagini”. NextStopReggio l’ha intervista.

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Sabrina, partiamo dal suo noto impegno nella lotta alle infiltrazioni mafiose. Cosa l’ha portata a impegnarsi a favore della legalità?

Non sopporto le ingiustizie, non le ho mai sopportate. Il mio impegno per la legalità è quindi venuto naturalmente.

Ha seguito molte udienze del processo Aemilia. Qual è la sua opinione sul processo di primo grado?

Ho partecipato a diverse udienze, ma la maggior parte del processo l’ho seguito a distanza, grazie alla fantastica pagina Facebook “Processo Aemilia”- per cui ringrazio Sabrina Natali infinitamente – e attraverso i verbali d’udienza. Le condanne che sono state comminate sono pesanti, com’è giusto per reati di questo tipo, credo che sia importante leggere le motivazioni della sentenza: credo che lì si troverà molto materiale utile a capire alcuni passaggi rimasti un po’ in ombra.

Secondo lei la ‘Ndrangheta è stata definitivamente sconfitta a Reggio Emilia?

E’ utopico pensarlo. I clan di stanno riorganizzando con i componenti che sono ancora liberi, figlie e fratelli. Già abbiamo avuto risultanze investigative in questo senso. Per questo è importante non abbassare la guardia e continuare a tenere gli occhi ben aperti.

In quali ambiti potrebbe più facilmente infiltrarsi? Quali possono essere gli strumenti di difesa?

Sicuramente in quelli tradizionali, in cui ha lavorato finora. Penso all’edilizia, agli autotrasporti, alla ristorazione, ai rifiuti. E occorrerà essere ancora più bravi a riconoscerli, perché si avvarranno sicuramente di prestanome per evitare di venire individuati. Occorre contrastare il fenomeno con azioni concrete, che incidano effettivamente sugli interessi della mafia. In questi anni, lo abbiamo visto anche nel dibattimento del processo Aemilia, ci sono persone che hanno organizzato iniziative antimafia e contemporaneamente facevano affari con i Sarcone. Beh queste persone vengono ancora ospitate in sala Tricolore per le loro iniziative: non mi sembra un bel messaggio.

Sabrina Pignedoli durante la campagna elettorale

Dall’impegno giornalistico a quello politico: oggi lei è candidata come Capolista nel Collegio Elettorale Nord-Est alle Elezioni Europee del 2019 con il M5S. Cosa l’ha spinta a intraprendere la nuova avventura?

Il desiderio di poter incidere in modo ancora più determinante nel contrasto alle mafie, cercando di estendere la legislazione antimafia italiana anche al resto d’Europa. Ma l’obiettivo è anche quello di sensibilizzare maggiormente i cittadini europei su un fenomeno che ormai riguarda da vicino tutti gli Stati.

Quali tre principali azioni proporrà se diventerà Europarlamentare?

Come dicevo, l’estensione della normativa antimafia a livello europeo. Restando in tema di legalità, voglio promuovere la lotta alle agromafie e alla contraffazione del Made in Italy soprattutto in campo alimentare: una piaga che penalizza enormemente le nostre esportazioni. E poi sicuramente i temi ambientali: sto ricevendo molte segnalazioni che arrivano dal territorio, dagli attivisti del Movimento 5 stelle, ma anche da tanti cittadini”.

Sabrina Pignedoli con Luigi Di Maio

In particolare, per Reggio Emilia, quale sarà il suo impegno concreto?

Queste tre azione di cui abbiamo appena perlato interessano molto Reggio. Soprattutto per quel che riguarda l’agroalimentare, settore in cui la nostra provincia può vantare eccellenze assolute. Inoltre voglio essere un ponte per l’Europa, che spesso sembra lontana e inutile. Deve esserci una maggiore comunicazione tra istituzioni europee, cittadini e imprese: a volte non si accede ai fondi per la semplice ragione che non se ne conosce l’esistenza.

Marina Bortolani, @nextstopreggio