Intervista a Orlando, bimbo cinese di 10 anni che vive a Reggio Emilia: “Leggo 200 libri all’anno. Il coronavirus? E’ il boss dei virus perchè ha la corona”

Orlando Zhang con il padre Leo

Orlando Zhang è un simpaticissimo bambino cinese di 10 anni che vive a Reggio Emilia, incontrato per parlare del Coronavirus. Il padre Leo, fondatore e docente di una scuola in città dove viene insegnato il cinese ai bambini cinesi che parlano italiano, informa e sensibilizza non solo i connazionali, ma anche i reggiani diffidenti quando incontrano persone provenienti dalla Cina. “L’altro giorno -racconta Leo- ero in un negozio, e una signora appena mi ha visto è scappata nascondendosi fra le corsie”. L’esperienza l’ha vissuta con il sorriso sulle labbra: “Avrei voluto spiegare alla signora che non siamo virus e anche cos’è e come avviene il contagio, ma è fuggita”.
E i bambini cinesi che vivono a Reggio Emilia? Come affrontano il tema del coronavirus? L’abbiamo chiesto Orlando, figlio di Leo, che frequenta la quarta elementare alla scuola Guglielmo Marconi in città. Un’intervista con una “variazione” in corso d’opera: il tema del virus nato in Cina diventa infatti un dettaglio, perchè ciò che emerge è la peculiarità di un bambino solare che con estrema naturalezza ti racconta della sua passione per la lettura, per la mitologia greca e dei 200 libri che legge -in italiano- all’anno.
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Orlando, parliamo del Coronavirus, sai cos’è?
Sì, certo. E’ il boss dei virus perchè porta la corona: “corona-virus”. Come nei videogiochi dove c’è il boss che ha sempre la corona.

Ti fa paura?
No.

A scuola i compagni ti hanno detto qualcosa?
Mi hanno solo chiesto se conosco qualcuno che ha il coronavirus, ho detto di no e non se n’è più parlato (ndr, Orlando frequenta una classe multietnica con 12 persone di cui 2 italiane).

Chi ti ha dato informazioni sul Coronavirus?
Mio padre. Oltre al fatto che ne abbiamo parlato in casa, l’ha spiegato ai suoi studenti del dopo scuola, e visto che ci sono sempre anch’io perchè faccio i compiti mentre lui insegna, ho imparato molte cose.

Da quando sei nato vivi a Reggio Emilia. Come ti trovi?
Bene, però ci sono tanti posti in cui non sono ancora andato e sono curioso.

Orlando Zhang

Cosa ti piace di più di Reggio?
La pizza, molto buona, e la biblioteca, perchè amo leggere.

Cosa in particolare?
La mitologia greca.

Come mai proprio la mitologia greca? Ne hanno parlato a scuola?
No, sono ancora in quarta. L’ho scoperta l’anno scorso quando un mio e compagno di classe non stava mai zitto parlando sempre della mitologia greca, quindi ho voluto approfondire. Mi è piaciuta fin da subito molto per le storie raccontate sugli eroi e alcune fanno proprio ridere, quindi ho iniziato a leggere diversi libri.

Quale racconto ti è piaciuto in particolare della mitologia greca?
Quella della creazione del mondo, perché c’erano cose divertenti.

Perchè ti piace leggere?
Perché se non leggo mi annoio a più non posso.

Quanti libri leggi nell’arco di un anno?
In un anno circa 200.

200 libri?!
Sì, 200.

Tutti sulla mitologia greca?
Ma no… anche di fantascienza, di mistero, di avventura, storia, religioni, Grecia, egiziani… Vado in biblioteca e con calma scelgo il libro da leggere.

Com’è la tua giornata tipo?
Alla mattina appena mi alzo do da mangiare ai miei due cani Akita e cambio l’acqua nella ciotola, poi, dopo colazione vado a scuola. Quando torno a casa, porto fuori i cani e al rientro faccio la cosa più importante della giornata: mangio. Poi faccio in compiti nella scuola di mio padre mentre lui insegna; quando li ho finiti guardo un po’ la tv -massimo mezz’ora-, gioco con i miei due cani, oppure con i lego (ndr, ha 4.000 pezzi) o faccio disegni con i miei 200 pennarelli colorati.

La televisione la guardi solo 30 minuti al giorno?
Sì, il sabato e domenica posso però guardala anche per un’ora. Poi c’è il tablet di mio padre, ma posso usarlo solo per comunicare con i nonni che sono in Cina.

Computer?
Lo uso solo per fare ricerche o disegni, con mio padre che sorveglia sempre mentre lo utilizzo.

I compiti li fai da solo?
Si da solo. Faccio i compiti nell’aula dove insegna mio padre al dopo-scuola. Poi, quando li ho finiti studio altre cose con gli studenti di mio padre, oppure faccio compiti aggiuntivi che chiedo alle maestre.

Cosa ti piacerebbe fare da grande?
Da grande vorrei fare il veterinario o il dog sitter, oppure la guardia forestale. Se non potrò mi piacerebbe diventare proprietario di un negozio per animali.

Marina Bortolani, @nextstopreggio