L’associazione di amicizia Italia Cuba di Reggio Emilia ha organizzato un incontro sulla Transnistria, una striscia di terra che si trova tra la Moldavia e l’Ucraina che nel 1990 si è dichiarata indipendente dalla Moldavia, richiedendo poi di far parte della Russia.

Ne è conseguito uno scontro militare.

Oggi i confini della Transnistria sono difesi dai soldati russi. E’ di fatto uno Stato indipendente a tutti gli effetti, con un proprio presidente, Parlamento, moneta, bandiera, esercito, ordinamento giuridico ma non è riconosciuto dall’Onu.

Si estende per 3.500 km2. Ha 500.000 abitanti. La capitale è Tiraspol.

“Non è un Paese socialista, ma sovietico” dichiara il Presidente dell’Associazione Italia – Transnistria, Igor Camilli, seduto al fianco di Davide Ferrari di Italia Cuba. “E’ l’ultima repubblica sovietica ancora in essere e l’ultima con la falce e martello sulla propria bandiera. Il popolo ha deciso di resistere al cambiamento del crollo dell’Urss, dimostrando che si può resistere una deriva mondiale capitalistica e imperialistica. E’ una Repubblica che pone al centro i lavoratori. Ha deciso di fondare se stessa sui valori sovietici, praticati, ad esempio, nelle garanzie per i lavoratori (Prada, ad esempio, produce qui), e non solo nei momenti dedicati Lenin o al comunismo ancora visibili lungo le strade o la presenza della polizia segreta KGB. L’economia si basa prevalentemente sulla vendita di vino, brandy e di caviale, di cui è uno dei quattro maggiori produttori al mondo.”

“La Transnistria è un baluardo antimperialista” continua Camilli. “I moldavi volevano cancellare le comunità russe e hanno dichiarato guerra. Oggi questa terra rappresenta una speranza per la sopravvivenza del Socialismo. Bisogna intensificare i rapporti con Cuba, Donbass, Palestina per contrastare insieme all’imperialismo.”

“La Transnistria vuole testimoniare che il modello sovietico può funzionare anche oggi” conclude Igor. “Come Associazione stiamo lavorando perchè Paesi come Cuba e il Venezuela possano riconoscere questo Stato, nonostante l’ostracismo degli imperialisti americani ed europei”. AM