Imprese reggiane: si abbassa la richiesta di credito

Rallentano i prestiti bancari alle imprese: a fine settembre, infatti, si è registrato un aumento dello 0,9% su base annua, un tasso di crescita molto ridimensionato rispetto a quello osservato a fine 2020 (4,5%) e a marzo 2021 (5,9%).

Alla fine del terzo trimestre 2021, i prestiti bancari totali arrivano perciò ad ammontare a 19.439 milioni di euro, così suddivisi: 49% emessi a favore delle imprese, 28% alle famiglie e 24% ad altri soggetti (società finanziarie, enti pubblici, istituzioni senza scopo di lucro).

E’ quanto emerge dall’analisi dell’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Reggio Emilia sui dati rilasciati dalla Banca d’Italia relativi al mercato del credito provinciale.

In particolare, la forte espansione della domanda di prestiti delle imprese, che aveva contraddistinto il 2020, si é interrotta a partire dal secondo trimestre dell’anno in corso: il rallentamento si è infatti verificato nei mesi estivi, passando da una crescita del 5,9% di marzo 2021 allo 0,9% di settembre 2021. Questa forte decelerazione, che ha coinvolto imprese sia piccole che di medio-grandi dimensioni, è riconducibile alla minore domanda di credito con garanzie pubbliche, oltre che al rafforzamento della capacità di autofinanziamento da parte delle imprese stesse, derivante dal miglioramento del quadro congiunturale.

Osservando il dato di fine settembre per branca di attività economica, il settore edile registra addirittura un calo (-3,0%), mentre la variazione resta più alta per prestiti richieste da imprese delle attività manifatturiere (1,4%) e dei servizi (1,1%).

Nel corso dei primi nove mesi dell’anno anche la crescita dei depositi bancari è rallentata, pur mantenendo livelli sostenuti. Alla fine di settembre la crescita sui dodici mesi era dell’8,6 per cento, in flessione rispetto al 14,5 di settembre 2020. Il risparmio finanziario di famiglie consumatrici e imprese della provincia di Reggio Emilia raggiunge così i 18.803 milioni di euro, contro i 18.617 di fine 2020, mentre gli investimenti in titoli a custodia raggiungono i 13.966 milioni di euro, rispetto ai 12.932 di fine 2020.

Contestualmente, anche i consumi delle famiglie sono tornati a crescere grazie al graduale allentamento delle restrizioni: l’indice di fiducia dei consumatori registra infatti un lieve aumento favorito dal miglioramento dei giudizi sulla situazione economica generale, sul bilancio familiare e sull’opportunità attuale all’acquisto di beni durevoli. Ciò ha portato da un aumento del credito alle famiglie: la crescita dei prestiti bancari alle famiglie consumatrici ha registrato un tasso del 3,2% a fine settembre dell’anno in corso (contro l’1,3% di settembre 2020). I finanziamenti di banche e società finanziarie alle famiglie consumatrici hanno accelerato sia nella componente dei mutui immobiliari sia in quella del credito al consumo

Infine è in lieve miglioramento la qualità del credito: il tasso di deterioramento, inteso come rapporto tra il flusso dei nuovi prestiti deteriorati del periodo considerato e l’ammontare dei prestiti non deteriorati alla fine del periodo precedente cala allo 0,5% del terzo trimestre 2021, contro lo 0,8% segnalato alla fine del terzo trimestre 2020.