Imbrattata la baracchina del partigiano Piero sul ponte di San Pellegrino con simboli nazisti, lo sdegno del Sindaco Vecchi. Il presidio di condanna del gesto

Domenica notte è stata vandalizzata la baracchina di Piero sul ponte di San Pellegrino con delle croci celtiche e delle scritte inneggianti il nazismo. “Un atto molto grave, vigliacco e vergognoso che condanniamo con fermezza”, ha dichiarato il Sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi.

Piero Canovi era un partigiano, nome di battaglia Peter, che operò in diverse zone reggiane, dalla pianura a Ligonchio, prendendo parte all’attacco del Comando della Wermacht di Albinea e ai presidi di Cerrè Marabino – Scandiano – Regnano. “Un #PartigianoReggiano che ha contribuito con la lotta alla liberazione della nostra città e del nostro Paese.
Nella baracchina, terminata la guerra, aveva aperto la sua officina in cui riparava le biciclette. Un luogo che dopo la sua morte, è diventato uno dei simboli della lotta antifascista di Reggio Emilia, un luogo di storia e memoria.
Puliremo queste scritte -conclude il Sindaco Vecchi- e la baracchina di Piero tornerà più bella di prima, perchè l’odio, l’intolleranza e l’incitamento al nazifascismo non saranno mai di casa a Reggio Emilia”.

Sdegno per il gesto notturno anche da parte di Alessandro Fontanesi: “Ancora una volta in questa città si fa scempio della storia e della memoria della Resistenza, mesi addietro anche via Tito è stata più volte vandalizzata dagli eroi notturni che hanno rivendicato una via cittadina per una presunta martire fascista e bufala storica.
Questa è la conseguenza della tolleranza e della indifferenza delle istituzioni, a cominciare dal triste discorso di Violante alla Camera sui tanto bravi “ragazzi di Salò”. Istituzioni che vanno sui palchi del 25 aprile a farsi le fotografie, che lanciano appelli contro la cosiddetta “marea nera” in campagna elettorale ed un minuto dopo con gli eredi del fascismo ci vanno al governo. In città abbiamo diversi monumenti di partigiani in stato di abbandono, la memoria della Resistenza è tutti i giorni, non solo il 25 aprile, viceversa l’antifascismo è solo uno sterile specchietto per tentare di recuperare verginità perse ormai da tempo”.

Nel pomeriggio si è svolta una manifestazione di condanna del gesto sul ponte di San Pellegrino a cui hanno partecipato Anpi e Casa Bettola. “Alla baracchina di Piero la risposta è stata immediata”, ha evidenziato Fontanesi.
“I lugubri simboli del nazifascismo trovano spazio perché nell’Europa dei burocrati di Bruxelles, il nazismo è tollerato e finanziato. Come in Ucraina. Istituzionalizzato con una mozione che lo equipara al comunismo.
Non facciamo finta di meravigliarci, basta con questa stucchevole ipocrisia. Raccogliamo ciò che negli anni si è seminato. Colpevolmente da una sinistra ipocrita, che raccoglie le firme per gli accendini del duce, ma che a Predappio con la tomba del duce del fascismo, meta del turismo fascista, ha trovato il modo di fare affari. Ora anche basta”.

nsr