Il Vice Direttore di NextStopReggio Fabio Zani in Ucraina delegato ANAS per portare medicinali e rientrare con i profughi “Scene drammatiche in frontiera. La vita di ciascuno stipata in un trolley”. #FOTO e VIDEO

All’interno della redazione di NextStopReggio, pulsa un cuore particolarmente solidale in questo delicato momento caratterizzato da una tragica guerra alle porte dell’Europa: il Vice Direttore Fabio Zani, segretario regionale dell’A.N.A.S. (Associazione Nazionale di Azione Sociale) è salito venerdì 4 marzo sui mezzi della colonna organizzata dall’associazione partita dalla Sardegna verso la Polonia, per raggiungere l’Ucraina alla frontiera di Hrebenne, portando medicinali e sostegni di vario tipo e garantendo il trasporto di profughi in collaborazione con altre realtà associative.

I volontari ANAS di diverse regioni hanno quindi percorso migliaia di chilometri a bordo due ambulanze, due autobus, due automobili e tre pulmini: mezzi sui quali, una volta svuotati dei medicinali e del materiale, sono saliti profughi ucraini in fuga dalla guerra.

La colonna mobile dell’Associazione, coordinata dal presidente regionale Cugusi, durante tutte le tappe del viaggio è sempre stata in stretto contatto con il Ministero degli Interni e degli Esteri. Con gli stessi Ministeri Anas ha cooperato per trasportare in Italia bambini -soli o accompagnati- oltre a persone ferite o ricoverate in ospedale, autorizzati e muniti di pass di protezione internazionale.

“E’ stata un’esperienza molto toccante” ha detto Zani che in queste ora sta rientrando in Italia. “In quel chilometro di frontiera che separa l’Ucraina dalla Polonia ci sono colonne di autobus, auto, persone, prevalentemente bambini, donne e anziani, che a piedi, avvolti da una temperatura rigida che segna meno 5 gradi, si dirigono lentamente verso la salvezza potendo portare con sé solo un trolley delle dimensioni di un bagaglio a mano autorizzato per i voli aerei. Per necessità organizzative di trasporto delle persone è infatti il massimo che ciascuno può portare: i ricordi di una vita stipati in un trolley”.

Ma c’è un altro particolare che Zani ha notato e racconta con commozione: “Per gli stessi motivi organizzativi, chi raggiunge la frontiera con un passeggino o con una carrozzina è costretto a lasciarli in loco: non c’è posto sui mezzi arrivati da tutta Europa e condotti da volontari accorsi per aiutare.
Se nei pulmini c’è spazio disponibile, fra una vita e una carrozzina si sceglie sempre la prima”.

Mb
(Tutte le foto che documentano il salvataggio dei profughi al confine ucraino, oltre al prezioso servizio svolto dall’Associazione Anas, sono state scattate in loco da Fabio Zani)