Il Vescovo Camisasca in visita alla missione diocesana in Rwanda

Da 50 anni, ormai, un solido filo rosso lega Reggio Emilia al Rwanda: padre Tiziano Guglielmi e il fratello don Luigi ne sono stati gli artefici.

Padre Tiziano, missionario della congregazione dei padri Bianchi, ordinato sacerdote assieme a don Gigi nella chiesa cittadina di San Maurizio il 29 giugno 1969, raggiungeva in settembre la missione in Rwanda: per quattro anni, dal 1969 al ’73, padre Tiziano ha fatto parte dell’équipe missionaria di Rwamagana. Dopo una permanenza di 5 anni in Italia a Treviglio, ha fatto ritorno in Africa definitivamente nel luglio 1978 come parroco della stessa missione. “Gioviale, sereno, contraddistinto da buona comunicativa e capacità di donarsi agli altri, ha creduto e vissuto la Parola di Dio testimoniandola in un servizio discreto ma continuo ed efficace”: con queste parole don Luigi ha voluto sottolineare le peculiarità del carattere del fratello.

Poi improvvisa lunedì 19 maggio 1980 la tragedia aerea: un piccolo aereo da turismo si schianta ai piedi del Bisoke, uno dei vulcani spenti che formano la catena dei Virunga, sullo spartiacque che divide Rwanda e Zaire. A bordo tre passeggeri, tra cui padre Tiziano.

Dal 1980 il fratello don Luigi si è fatto promotore di tante iniziative per proseguire l’opera del fratello: la realizzazione del Centro di sanità a Munyaga intitolato a padre Tiziano; a questa preziosa struttura si è aggiunto il centro scolastico “Aurora Giovannini”. Ciò è stato possibile grazie all’impegno generoso e prezioso del Gruppo Rwanda “Padre Tiziano” Onlus, che continua a sostenere con tante iniziative e la presenza di generosi volontari le due istituzioni e la missione che la guerra e il tremendo genocidio del 1994 non hanno risparmiato.

Ora in questa missione e nelle case Amahoro è in corso la visita pastorale del vescovo Massimo Camisasca, accompagnato da don Pietro Adani, direttore del Centro Missionario Diocesano.

Giuseppe Adriano Rossi

Nella foto: le fotografie di padreTiziano e don Luigi all’ingresso deL centro di sanità di Munyaga