Il rifugio Segheria chiama gli asini per rifornimento viveri. Non accadeva da anni nelle nostre montagne

I pochi fortunati che il 28 aprile scorso passavano dalle parti dell’alta Val Dolo tra nebbia bassa e pioggia sottile, avranno sicuramente fotografato, immortalato come immagine da tenere a memoria ciò che stava succedendo.
Una carovana di asini carichi di viveri in cammino sul sentiero 605 per raggiungere il rifugio Segheria un’immagine da cartolina di tempi andati, un’immersione nel tempo di un tempo in cui asini e muli erano portatori unici di merci, un tuffo nella storia che al giorno d’oggi … si ripete.

A Civago fonti di paese dicono che da oltre 40 anni che non si utilizzano animali per il trasporto merci ai rifugi.
Asini nella neve tra le impervie e irte curve nel fragore di un torrente spumeggiante.
Una notizia che ha rimbalzato velocemente tra gli abitanti del paese del crinale.

L’abbondante coltre nevosa che ancora oggi non lascia liberi gli accessi al rifugio Segheria ha posto un problema enorme ai gestori dello strategico e frequentato luogo di accoglienza del nostro Appennino. Come fare a rifornire la dispensa e i generi vari per poter accogliere gli ospiti che finalmente grazie alla attuale situazione pandemica potranno riprendere a camminare e fornirsi dei servizi della struttura?
Impossibilitati a poter raggiungere il rifugio con i fuoristrada per alcuni tratti con troppa neve e accumuli nelle curve all’ombra, non potendo utilizzare la motoslitta per via di tratti poco innevati e misti a ghiaia, Sara Perazzoli e Marcello Teggi gli intraprendenti gestori hanno scelto la via più facile e probabilmente anche la più poetica.

Chiamare in aiuto Massimo Montanari e Eugenia Dallaglio con i loro asini.
Da Reggio Emilia nella sede del l’asineria didattica la risposta è stata immediata. Il Mulo Brenno e gli asini Ginevra, Gigi e Olga hanno raggiunto l’area di inizio sentiero poco sopra Civago.
In seguito alla preparazione e vestizione degli animali con i basti da carico, sono state suddivise le derrate alimentari e riempite le borse; un totale di circa 190 kg di alimenti da portare a destinazione.
I carichi per la naturale abitudine di questi animali non risultano ovviamente pesanti; 70 kg il Mulo Brenno e circa 40 kg gli altri asini, pesi che sono assolutamente alla portata delle schiene di questi robusti e forti animali, che per forza e dinamica potrebbero portare pesi ben più consistenti ; basti pensare che i muli del reparto Alpini dell’Esercito Italiano venivano caricati con pezzi di obici di circa 200 kg…. (mentre gli asini hanno una capacità di portamento carico di circa un terzo del loro peso, e gli asini di Massimo e Eugenia pesano dai 300 a 400 kg)

Il cammino di avvicinamento alla meta non è ovviamente stato semplice per via di alcuni tratti nevosi, terreno sdrucciolevole con pioggia consistente, il guado del torrente Dolo la cui acqua abbondante ha creato difficoltà di attraversamento, alberi caduti a ostruire il sentiero e piccole frane e smottamenti dovuti a un inverno davvero intenso.
Ma per la carovana orecchelunghe nulla è stato proibitivo; la capacità degli asini di interagire con le difficoltà sono note essendo animali riflessivi, lenti e ponderanti che sanno sempre dove passare e sanno come superare ogni ostacolo, così che dopo circa tre ore di cammino il gruppo ha raggiunto il rifugio Segheria.

Scaricati i bagagli e premiati gli animali con fieno e biada, un pasto caldo davanti allo scoppiettio del camino a cementato ancora una volta una collaborazione tra due realtà che ogni estate propongono servizi alle famiglie, accoglienza e attività nella natura
Gli asini di Reggio Emilia e il rifugio Segheria danno appuntamento all’estate con varie giornate in cui gli asini saranno presenti negli spazi attigui alla struttura per la gioia di grandi e piccini .
Un’unione che columierà con la grande festa del 15 agosto.
Nel frattempo se la neve non si abbasserà.. l’asineria “asini di Reggio Emilia” è pronta a ripartire!