Il processo sui presunti affidi illeciti in Val d’Enza inizia senza imputati

E’ iniziato questa mattina nell’aula bunker del Tribunale di Reggio Emilia il processo penale a porte chiuse sui presunti affidi illeciti nella Val d’Enza, inchiesta nota come “Angeli e Demoni” avviata circa un anno fa.
Davanti al tribunale durante l’udienza, durata circa 2 ore, si è svolto un presidio alcuni genitori e esponenti di associazioni provenienti anche da fuori regione che si occupano di infanzia violata.

Avv. Rossella Ognibene

Assenti gli imputati. Durante l’udienza sono state evidenziate eccezioni e depositate le richieste di costituzione di parte civile. Silenzio da parte degli avvocati di Carletti e Anghinolfi che non hanno voluto rilasciare dichiarazioni all’uscita dall’aula.

Sono 24 gli imputati nei confronti dei quali al PM Valentina Salvi ha chiesto il rinvio a giudizio, 100 i capi d’imputazione, 48 parti offese e circa 155 i testimoni.
I diversi i capi di imputazione contemplati nell’inchiesta complessivamente riguardano l’abuso d’ufficio, il peculato d’uso, la violenza e minaccia a pubblico ufficiale, frode processuale, falsa perizia, depistaggio, rivelazioni di segreto in procedimento penale, falso ideologico in atto pubblico, maltrattamenti in famiglia, violenza privata, lesioni dolose gravissime, truffa aggravata.
Fra le posizioni più scomode, quelle della Dirigente dei servizi sociali Federica Aghinolfi, della psicoterapeuta dell’Associazione Hansel e Gretel Nadia Bolognini, del responsabile dell’AssociazioneClaudio Foti e dell’assistente sociale Francesco Monopoli.

nsr