Il M5S, alleato di Governo del PD, chiede lo scioglimento del Comune di Reggio Emilia dopo chiusura indagini. La replica del PD reggiano. A Torino per il Sindaco Appennino (condannata) il M5S chiude un occhio

Il M5S chiede di applicare l’art 141 del Testo Unico degli Enti Locali che prevede lo scioglimento e sospensione del consiglio comunale per gravi e persistenti violazioni di legge nei confronti del Comune di Reggio Emilia, a seguito dell’inchiesta della Procura che ha visto per 26 indagati (nsr. dirigenti e funzionari comunali) il ricevimento di avviso di fine indagini (leggi qui).

La richiesta è stata presentata alla Camera ai Ministri dell’Interno, dell’Economia e della Pubblica la Vicepresidente della Camera, la reggiana Maria Edera Spadoni e Stefania Ascari.

On. Maria Edera Spadoni (M5S)

“Dall’indagine -si evidenzia nell’Interrogazione- emerge un sistema di corruzione fatto di versamenti di denaro o favori elargiti da societa’ verso dirigenti compiacenti, che in alcuni casi costruivano bandi ad hoc per consorzi locali, o escludevano i vincitori delle gare tramite una forzatura sui bandi. Fatti commessi tra il 2015 e il 2017, durante il primo mandato del sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi e tuttavia tre dirigenti indagati sarebbero ancora oggi, nel secondo mandato del sindaco, in servizio al Comune, con i medesimi incarichi ricoperti al momento dei fatti oggetto di indagine.
Si aggiunge inoltre un’altra inchiesta che nel febbraio 2019 vedeva coinvolti 18 dirigenti del Comune indagati per falso ideologico e abuso d’ufficio, tra i quali anche Maria Sergio, moglie del sindaco, già sentita come persona informata sui fatti nel processo Aemilia contro la ‘ndrangheta, dirigente di urbanistica nel 2008 e attuale dirigente nel comune di Modena.
Con il suddetto regolamento irregolare pare siano stati affidati incarichi su cui dal 2012 al 2015, non sarebbero stati effettuati i controlli successivi di regolarita’. In questo modo sono risultati assenti i controlli dovuti a termine di legge sugli atti emanati dall’amministrazione comunale. Per queste ragioni.
Per queste ragioni, dunque, il Movimento 5 Stelle domanda “se si intendano attivare i servizi ispettivi di finanza pubblica presso la Ragioneria generale dello Stato e l’Ispettorato per la funzione pubblica presso il dipartimento per la funzione pubblica al fine di verificare la regolarità della situazione amministrativo-contabile presso il Comune di Reggio Emilia”, e se il governo «non ritenga di valutare se sussistano, con riferimento al comune, i presupposti per assumere le iniziative di competenza ai sensi degli articoli 141 e seguenti del testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali”.

Gigliola Venturini

Immediata la replica del Partito Democratico reggiano che, tramite la Segretaria Giliola Venturini risponde: “Se le parlamentari Spadoni ed Ascari, del Movimento 5 Stelle, pensano di buttare la polvere sotto il tappeto, distogliendo l’attenzione dell’opinione pubblica, e dei reggiani in particolare, dai pessimi risultati riportati dalla loro formazione politica nelle recenti elezioni regionali e amministrative, alzando un polverone sulle inchieste relative al Comune di Reggio Emilia, hanno sbagliato indirizzo.
Arrivare a chiedere lo scioglimento del Comune e l’intervento del Governo a fronte di una “chiusura indagini”, è quanto meno fantasioso. Rammentiamo che ad oggi non ci sono ancora né rinvii a giudizio né, tanto meno, atti processuali e sentenze, senza di che non sarebbe possibile nemmeno una sospensione degli indagati senza ledere i loro precipui diritti di lavoratori.
L’attitudine grave a diffondere falsità, arrivando a parlare di “sistema di corruzione fatto di versamenti di denaro o favori elargiti da società verso dirigenti compiacenti” in cambio di bandi ad hoc, è inaccettabile. L’unica ipotesi di reato corruttivo a nostra conoscenza, citato dagli organi di informazione, riguarda atti che un indagato avrebbe svolto nella sua funzione di componente la Commissione Tributaria. Situazione del tutto estranea al Comune di Reggio Emilia.
Resta intatta e ribadita, ovviamente, la nostra fiducia nella Magistratura e l’urgenza nell’accertamento dei fatti. Altrettanto intatta è la nostra lealtà verso il Governo nel quale M5S e PD sono alleati, ma non è in ragione di ciò che una tale improvvida iniziativa delle parlamentari Spadoni ed Ascari ci sconcerta. Abbiamo la sensazione che le evidenti fibrillazioni interne al M5S, per quanto comprensibili, continuino ad impedire che la collaborazione proficua in essere nel Governo nazionale, possa favorire rapporti più civili e rispettosi a livello territoriale.
Del resto vale la pena di ricordare che né durante i tempestosi trascorsi della giunta Raggi, né dopo la recente condanna della Sindaca Appendino e di suoi collaboratori, condannati in primo grado a pene dai tra 6 e 8 mesi, ci siamo sognati di chiedere lo scioglimento di quei comuni. Non lo abbiamo fatto, a differenza di altre forze politiche, nell’interesse superiore dei cittadini di quelle comunità.
Siamo comunque convinti che, come già dimostrato nelle più recenti consultazioni, i reggiani sappiano ben distinguere tra chi lavora per il bene comune e chi abbaia alla luna”.

E a proposito della condanna del Sindaco di Torino Chiara Appennino, va evidenziato che il M5S è intenzionato a sorvolare tanto d’aver già fatto quadrato sulla stessa convinto della sua onestà. Due pesi due misuri…una sorta di costante del M5S a seconda delle situazioni.

nsr