Il Giudice Gianluigi Morlini si auto-sospende dal Csm: “Senso di responsabilità verso le istituzioni”

Gianluigi Morlini

E’ di questi giorni la notizia del pm di Roma Luca Palamara indagato dai pm di Perugia per corruzione per un presunto giro di corruzione collegato a nomine di magistrati. Nello smartphone di Palamara, ex presidente dell’Anm e consigliere del Csm fino al 2018, è stato inserito uno spyware che lo ha monitorato per un lungo periodo.

Si tratta di una “ferita profonda alla magistratura e al Csm. Profonda e dolorosa”, ha dichiarato il vicepresidente David Ermini quando apre il Plenum straordinario del Consiglio superiore della magistratura. “Un giorno cupo come pochi altri nella storia del Csm», aggiunge Piercamillo Davigo.

Alla riunione ci sono 5 sedie vuote: oltre a quella di Luigi Spina, indagato per rivelazione del segreto e favoreggiamento, non erano presenti, in quanto auto-sospesi i Magistrati Antonio Lepre, Corrado Cartoni, Paolo Criscuoli, il reggiano Gianluigi Morlini.

Morlini, stimato giudice civile e Presidente della Commissione per gli incarichi direttivi, fu nominato nel Csm nell’ottobre 2018 (leggi qui).

Ora si è autosospeso dal Csm non perchè interessato nelle indagini di Palamara, ma “per senso di responsabilità”, come ha dichiarato lo stesso, pur convinto della totale correttezza del suo comportamento.

La scelta dell’auto-sospensione è dovuta alla partecipazione a quello che doveva essere un dopo cena riservato ai Magistrati. All’incontro però c’era anche Luca Lotti, ex ministro dello Sport nel governo Gentiloni e precedentemente sottosegretario alla presidenza del consiglio dei ministri nel governo Renzi. “Pur se nessuno mi ha contestato nulla a livello penale o disciplinare, e pur se il mio nome nemmeno è uscito sulla stampa so di avere casualmente, e in modo da me non programmato, raggiunto alcuni magistrati in un dopo cena in cui, a un certo punto, senza che io lo sapessi o lo potessi prevedere, è intervenuto l’onorevole Lotti. Mi sono quindi poco dopo congedato, ben prima che la serata terminasse, certo di no aver detto o fatto nulla in contrasto con i miei doveri di consigliere”, spiega Morlini nella lettera inviata al vicepresidente Ermini.

“Per evitare che il Csm sia danneggiato da questa situazione e per senso di responsabilità verso le istituzioni, chiedo di non partecipare all’attività del consiglio e di essere sostituito nelle commissioni, in attesa che la mia posizione sia acclarata come pienamente corretta nelle sedi istituzionali”.

Marina Bortolani, @nextstopreggio