Il condannato Amato: “La Presidente del Tribunale Beretti è un morto che cammina”

“Cristina Beretti è un morto che cammina”, sono le parole pronunciate ieri durante l’udienza in collegamento dal carcere di Terni, da Francesco Amato, condannato nel processo Aemilia e balzato alle cronache nazionali per aver sequestrato un anno fa impiegati e clienti alle Poste di Pieve in città.

Non solo. Amato ha cambiato durate l’udienza l’avvocato che lo difendeva da tredici anni. Un “blitz” che il Giudice Silvia Guareschi ha visto come un voluto intralcio alla Giustizia per interrompere la celebrazione del processo.

Seguono altri battibecchi e viene anche tolto il microfono ad Amato. Ma lui continua con le sue dichiarazioni: “È stata il giudice (ndr, la Beretti, Presidente del Tribunale) a convincermi a liberare gli ostaggi, ma poi non ha mantenuto le promesse. Io sono stato trasferito da Reggio e le mie denunce sul terrorismo islamico mai prese in considerazione”.

Dopo ulteriori dichiarazioni e la nomina di un avvocato d’ufficio per Francesco Amato, il Giudice ha dichiarato chiusa l’istruttoria e condannato Amato a sei anni e quattro mesi, riconoscendo le attenuanti generiche. Infine, ha disposto l’invio del verbale in procura per gli accertamenti del caso sulle frasi pronunciate.

nsr