Giovani cattolici reggiani a piedi verso Roma, incontrando il Papa. #Foto

Venti giovani cattolici reggiani fra i 16 e i 24 anni sono partiti da Reggio Emilia il 4 agosto per Orvieto da dove, dopo aver visitato la cattedrale e il pozzo di San Patrizio, si sono spostati in autobus a Bolsena per iniziare il lungo cammino a piedi verso Roma. Ad oggi hanno già percorso più di 100 chilometri.

Accompagnati da Anna Vergnani, i ragazzi e le ragazze stanno portando sulle spalle uno zaino con lo stretto necessario, perchè il superfluo sarebbe un peso inutile in più. Dentro non ci sono sono solo sacchi a pelo, t-shirt, materassino, spazzolini, dentifricio ecc., ma un profondo bagaglio spirituale, culturale e formativo che cresce di giorno in giorno, passo dopo passo.

Papa Francesco aveva invitato i giovani a Roma attraverso un cammino, così la Diocesi di Reggio Emilia ha lasciato liberi i vari gruppi sulla scelta del tipo di percorso e distanza da intraprendere: i ragazzi di Novellara, ad esempio, hanno camminato fino a Lucca; quelli di San Pellegrino stanno andando in bici da Reggio a Roma ecc.

Tutti si troveranno a Roma oggi, 10 agosto, per un momento di festa e di condivisione insieme al Vescovo Mons. Massimo Camisasca. Poi l’11 agosto ci sarà l’evento clou al Circo Massimo per la veglia con il Papa e infine la conclusione domenica con la celebrazione della Santa Messa.

“Abbiamo dormito in ostelli, ospiti di parrocchie e anche per terra -spiega a NextStopReggio Anna Vergnani-. Ieri abbiamo vissuto un super lusso perché siamo stati in una casa, con letti, lenzuola e tanti bagni… il che ti fa apprezzare nuovamente una serie di cose che si danno per scontate. Siamo stati fortunati con il tempo e abbiamo visto bei posti. Incontrato gente super accogliente e gentile e anche questo è un riscoprire un’umanità e una solidarietà che a volte pensi che siano un po’ perdute”.

Com’è stare a contatto giorno e notte con 20 giovani che stanno facendo un percorso formativo e di fede? “Ho trovato in loro tanto entusiasmo e molta forza di volontà -risponde Anna-, non si sono mai lamentati, nonostante caldo, fatica, vesciche ed alcune privazioni, sicuramente sopportabili, ma non così scontate per dei 18enni. Abbiamo cercato, ogni giorno, attraverso parole chiavi ed una canzone, di farci delle domande sulla nostra quotidianità, sui sogni, sui fallimenti e sul come, sommando i nostri talenti e le nostre forze con quella di Gesù, i sogni possono trasformarsi in progetti concreti da realizzare”. “Sabato e domenica ci saranno gli incontri con il Papa -conclude la Vergnani- speriamo diano ai nostri giovani un grande slancio, alla ricerca del loro posto nel mondo”.

Giovani cattolici reggiani stanno intraprendendo dunque un cammino formativo che rimarrà per sempre scolpito nei loro cuori, un’esperienza educativa che fanno anche grazie alla disponibilità e generosità di sacerdoti ed educatori, adulti che oggi “restituiscono” ai nuovi giovani quanto ricevuto durante l’età della fanciullezza dalla comunità parrocchiale.

“Il Papa ha chiesto di incontrare i giovani, proponendo di arrivare a Roma attraverso un cammino, perché nel cammino escono tante cose: la solitudine, la socialità, la fatica, la meraviglia, la preghiera… Mi è sembrata un’idea bellissima -spiega Anna Vergnani che sta dedicando le proprie ferie ad accompagnare i ragazzi a Roma-, e visto che io amo camminare, ho detto ai ragazzi che sarei stata disposta ad accompagnarli. Non credevo di riscuotere molto successo, invece hanno aderito in tanti e sono molto contenta”.

“La mia idea era quella di trasmettere loro dell’entusiasmo -conclude Anna-: hanno un’età in cui iniziano a ricevere le prime delusioni, perdono un po’ di fiducia, in se stessi, nelle persone, nella politica, nella società, alle volte anche nella Chiesa. Volevo fargli vedere e toccare con mano che, invece, un altro mondo è possibile ed esiste. C’è un’Italia bella, fatta di persone accoglienti, che fanno di tutto per darti una mano. C’è una chiesa bella fatta di persone che condividono una fede. Ci sono giovani che possono diventare amici, fare progetti e realizzare i propri sogni. In realtà, loro lo sanno già e infatti credevo di trasmettergli qualcosa ma, come sempre, sono stati loro ad insegnarla a me”.

Marina Bortolani, @nextstopreggio