Il calcio arriva a Reggio Emilia

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Nel gennaio 1909 viene disputata la prima partita di calcio a Reggio Emilia. Promotrice dell’evento è la società sportiva “Forti per Essere Liberi”. Gli inizi però sono stentati ed occorrerà qualche anno prima che possa sorgere una realtà capace di garantire continuità al calcio reggiano. L’anno decisivo è il 1912, quando viene fondato il Reggio FBC che da subito sposa il colore granata e, dopo solo un anno dalla nascita, inaugura il suo campo da gioco.
Dopo la formazione di una seconda squadra, la Juventus, il movimento calcistico reggiano vede nascere un’accesa rivalità cittadina che appassionerà gli sportivi per tutta la stagione 1914/15. Al termine del campionato le due società si fondono per rendere maggiormente competitivo il calcio locale, ma i buoni propositi vengono presto vanificati dalla guerra che richiama al fronte le giovani promesse nostrane.

Dalla fondazione alla guerra

Cessate le ostilità e tornati a casa dal fronte i giocatori, anche il calcio reggiano vede ripartire faticosamente le sue attività. Nel settembre 1919, alla vigilia della ripresa dei campionati, vista la poca competitività e le tante società esistenti si decide di creare un unico sodalizio sportivo in grado rappresentare Reggio Emilia sui campi di gioco di tutt’Italia: nasce così l’AC Reggiana.

I primi campionati dei granata sono particolarmente difficili e avari di soddisfazioni, ma nella stagione 1923/24 la squadra riesce a piegare tutte le sue avversarie e, dopo lo spareggio di Padova, a conquistare la storica promozione in Prima Divisione. È questo uno dei periodi più ricchi di vittorie e promozioni nella storia della Reggiana. Le grandi squadre calcano il prato del Mirabello per la gioia degli sportivi e grandi calciatori vestono la maglia granata. Con il finire del decennio, però, si apre un periodo di crisi che vede la squadra piombare in Serie C e impantanarvisi per dieci stagioni consecutive. Solamente a pochi giorni dall’ingresso dell’Italia nella Seconda guerra mondiale la Reggiana riuscirà a conquistare la promozione nella cadetteria. Si continua a giocare nonostante il conflitto fino al 1944, anno in cui verranno disputate delle partite mentre la città è colpita dai bombardamenti.

L’epopea del triumvirato

Termina il conflitto e la Reggiana riprende, non senza difficoltà, a giocare. Le redini della società vengono prese dallo storico triumvirato Visconti, Lari e Degola che guiderà le sorti dei granata per oltre venticinque anni. Sono gli anni dei campionati in Serie B nell’immediato dopoguerra, gli anni della nefasta retrocessione in IV serie dalla quale sbocciano le trionfali stagioni con Luigi Del Grosso in panchina. Sono gli anni d’oro per la Reggiana, con la squadra che arriva a sfiorare ripetutamente la promozione in Serie A anche sotto la guida di Romolo Bizzotto nella seconda metà degli anni sessanta. Nel 1969 la Società si allarga con l’ingresso di Rainero Lombardini.

Da Galbiati a Marchioro

Gli anni Settanta si aprono con una promozione record in Serie B, con la Serie A nuovamente sfumata e con un lento declino che culmina con la retrocessione in C nel 1976. Bisognerà attendere l’arrivo di Romano Fogli per rivedere la Reggiana di nuovo in cadetteria nel 1981. La società passa nelle mani di Giovanni Vandelli, ma le vicende sportive non seguono di pari passo la passione del Presidente granata: la squadra, infatti, non riesce ad abbandonare la Serie C.

Sul finire degli anni Ottanta la panchina della Reggiana viene affidata a Marchioro e si ritorna subito in B. Sono anni di grandi emozioni e di campionati di vertice che vedono, però, sfumare la promozione all’ultimo. La stagione 1992/93 è quella decisiva: la Reggiana vince e convince conquistando finalmente la Serie A. È la stagione dell’affermazione calcistica anche analizzando le statistiche delle scommesse sul calcio e l’anno seguente la squadra riesce a salvarsi, trasformando il Mirabello in un fortino inespugnabile.

Ancelotti, il centenario, la promozione in Serie B

Nel 1995, dopo quasi ottant’anni di onorato servizio, il Mirabello viene congedato e s’inaugura il nuovo stadio Giglio, prima esperienza di stadio privato cofinanziato dal club e dai suoi tifosi. Sul campo la Reggiana non riesce a replicare la salvezza dell’anno precedente e retrocede. Sulla panchina granata arriva Ancelotti e riporta subito la squadra della sua città in Serie A. A dispetto della promozione nel massimo campionato inizia un periodo d’inesorabile declino che culminerà con il fallimento del 2005 nonostante la Serie B sfiorata. Dopo una lunga ripartenza la Reggiana torna concretamente a lottare ad annate alterne per riconquistare la cadetteria. Nella stagione 2019/2020, quella del centenario granata, i ragazzi di Max Alvini vincendo i play off riconquistano la Serie B.