Grande successo a Scandiano per FestivaLOVE

Grande successo ieri sera a Scandiano per la V° edizione di festivaLOVE. Innamorati a Scandiano che ha visto alternarsi sui vari palcoscenici ospiti d’eccezione Chiara Gamberale, Andrea Marcolongo con i disegni dal vivo di Fabio Magnasciutti, il concerto di Neri Marcorè che hanno saputo regalare momenti di riflessione, approfondimento e grande musica.

Piazze, vie piene di persone che sono venute anche dai territori limitrofi a testimonianza di come questa manifestazione negli anni sia diventata un appuntamento di grande richiamo regionale e oltre.

Il programma di domenica ha visto tre importanti appuntamenti, due in Rocca e la chiusura in piazza Fiumew con il grande concerto di Stefano Bollani.

Alla mattina Gustavo Zagrebelsky nel giorno della Repubblica, ha affrontato le grandi concezioni della Giustizia e della Costituzione dal punto di vista della cultura laica. “L’idea di giustizia” afferma l’autore “nasce dall’esperienza di un’ingiustizia, subita da noi o da chi ci è caro; per un discorso comune si può partire da qui, non dalle speculazioni astratte che, invece di unire, hanno sempre diviso.”

Zagrebelsky è professore emerito dell’Università di Torino e presidente emerito della Corte costituzionale. È socio all’Accademia delle Scienze di Torino e dell’Accademia nazionale dei Lincei, socio corrispondente dell’Accademia delle Scienze del Cile. È stato collaboratore de La Stampa ed è attualmente firma de la Repubblica. È presidente di Biennale Democrazia e presidente onorario dell’associazione Libertà e Giustizia. È autore di una pluriennale opera di analisi e di riproposizione di alcuni autori classici del pensiero giuridico novecentesco, come Piero Calamandrei, Costantino Mortati e Rudolf Smend. Negli ultimi anni è ripetutamente intervenuto nel dibattito pubblico italiano, avversando le posizioni politiche e culturali dei cosiddetti atei devoti e in particolare sulla laicità dello Stato e lo spirito concordatario: molti di questi saggi sono raccolti nel volume Contro l’etica della verità, pubblicato dall’editore Laterza.

Al pomeriggio Elisa Maino come già l’anno scorso aveva fatto la sua “collega” Sofia Viscardi, ha raccontato la sua storia e la sua esperienza sul palco della Rocca insieme al Direttore artistico del festival Dario Vergassola.

Elisa nasce nel gennaio del 2003 a Rovereto e cresce ad Arco, un piccolo paesino vicino a Riva del Garda ed è da quel piccolo paesino che conquista la vetta di Musical.ly, un social network per la creazione e la trasmissione di video e messaggi utilizzato moltissimo dalle giovanissime, imponendosi al primo posto in Italia e raggiungendo la seconda posizione nel ranking mondiale. Da Arco fino a Los Angeles in pochissimo tempo, la Maino è stata l’unica muser italiana invitata e premiata da Musical.ly al
 VidCon del 2017, un grande evento online multi-genere, tenuto annualmente nel sud della California dal 2010.

Le sue passioni sono la danza, il make up, la moda e … l’avocado. Elisa le racconta e si racconta sul suo profilo IG, attivissimo e con più di un milione di follower. Un vero e proprio esercito di fedelissimi che la seguono anche su Youtube dove la giovane star del web condivide divertenti video insieme alle sue amiche o ai suoi genitori, Luca ed Eleonora.

E per finire in bellezza un graditissimo ritorno a Scandiano di uno degli artisti italiani più noti al mondo, Stefano Bollani, che suonò proprio in piazza Fiume a fine luglio nel 2011 in un memorabile concerto di piano solo.

L’appuntamento conclusivo del festival è stato quindi una perla preziosa dove Bollani è tornato con un concerto Piano solo che più che un tradizionale concerto al pianoforte, è un omaggio all’arte dell’improvvisazione.

Nel momento in cui questo artista sale sul palco per il suo one man show, tutto può accadere. Non esiste nessuna scaletta, nessun programma di sala a cui aggrapparsi per seguire il succedersi dei brani. Lo spettatore è trascinato in un’avventura ogni sera diversa, un viaggio a perdifiato attraverso orizzonti musicali solo apparentemente lontani. Si può passare così da Bach ai Beatles, da Stravinskij ai ritmi brasiliani, con improvvise incursioni nel pop o nel repertorio italiano degli anni Quaranta. In questo vero e proprio flusso di coscienza musicale, il riso e l’emozione si mescolano.

e.m.